Parola di Mr. What Women Want
Quando finisce un matrimonio, molte donne, prima di trovare un nuovo compagno per la vita, hanno bisogno comprensibilmente di un periodo di tempo per digerire il fallimento; in un certo senso per “riprendere ossigeno”, respirare, liberarsi dalle scorie di un progetto andato male e trovare la forza di affrontarne uno nuovo.
In questo frangente, in questa terra di mezzo, le donne si “rituffano” nel mondo, si ripropongono in società, diventano ragazze di ritorno. Sono le “ragazze di quarant’anni”, ed è di loro che parleremo, ma sempre con gli occhi di un uomo.
“Le ragazze a 40 anni, amanti dell’amore che hanno conosciuto tempo fa e ne conservano il sapore … e la loro femminilità sogna addormentata … ma sta passando un treno che va … prendi al volo questi mutamenti dentro te …”( “Le ragazze di 40 anni” dall’album “L’uomo che vola” di Enrico Ruggeri, anno 2000).
Le ragazze di quarant’anni sono una (ri)scoperta straordinaria, prima di tutto per loro stesse, e poi per noi, che da tutta una vita stiamo a guadarle; noi che davanti a una scia di profumo giriamo la testa come impazziti, per capire da chi provenga, che interrompiamo qualsiasi discorso e balbettiamo quando passa un paio di gambe interessanti, noi che le abbiamo talmente dentro da entrare in metropolitana e per prima cosa, senza neanche accogercene, cercare con lo sguardo uno sguardo da incrociare, una platonica compagna di viaggio; noi che siamo lì, anche quando ne spengono quaranta di candeline.
E Le donne a 40 anni sono straordinarie.
Ricominciano da capo, ma stavolta la vita è oggi, è adesso; niente più favole rosa, principi azzurri e cavalli bianchi, niente più “sarò”, “farò”, “diventerò”, “lo troverò”, ma finalmente la consapevolezza che la giostra sta cominciando il suo secondo giro; e anche se questo giro sarà più breve, se si riparte con un po’ di freschezza in meno, adesso c’è molta più voglia di correre, molta più sete di vivere; ora, adesso, subito, quasi come i maschi.
E allora le donne, diventano un vero miracolo che cammina.
Si fanno sentire più vicine a noi, più avvicinabili, arrivabili, sono molto meno distanti delle ventenni statuarie ma un po’ sfrontate, niente più “muro di ghiaccio” negli approcci; e poi ci sorridono, si fanno finalmente capire, e ci desiderano, diventano il miracolo della natura che ci accoglie.
E per noi diventano semplicemente irresistibili.
Per quelle che se lo stessero chiedendo, davanti a questo nuovo meraviglioso ed incredibile atteggiamento, passiamo sopra senza neanche accorgercene a qualche smagliatura, a qualche ruga di espressione sotto la matita, ai piedi che non sopportano più il tacco dodici come una volta, e partecipiamo, complici, agli sforzi che l’estetica richiede; siamo entusiasti di fronte alla maestria con cui si mescolano eleganza e sensualità.
Le ragazze a quarant’anni debuttano in società, di nuovo; dietro le spalle hanno un ex marito e una valigia di quotidianità finita, e portano con loro un figlio, un centinaio di Euro di alimenti e qualche smagliatura sulla pancia, ereditata dal parto, che le rende meravigliosamente meno sicure della loro bellezza ma per questo molto più spontanee e comprensibili.
E quanto vale quello sguardo, lungo, inequivocabile, che ci piomba addosso e ci investe come un treno, quando capiscono che stiamo riempiendo loro la vita, un’altra volta; quello sguardo grato e un po’ incredulo; come quindici anni fa.
Ma, a dire il vero, per noi venti, trenta o quaranta non cambia niente, ci interessa solo che ci riempiate la vita; e la vostra (nuova) felicità è, come è sempre stata, la nostra.
Lunga vita alle ragazze di quarant’anni.
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