LE FANTASIE DI UN VIAGGIO
L’evasione, il desiderio di scoprire nuove terre, nuovi panorami, e lasciarsi catapultare in una nuova cultura accompagnano ognuno nel lungo viaggio della vita.
Basta chiudere gli occhi, estrarre dal cassetto più remoto dei sogni la cartina e mettere una bella puntina colorata sulla meta del prossimo viaggio: Copenaghen. Pronti a fare le valigie?
Maglione pesante, sciarpone di calda lana, cuffia, stivali, accappatoio, spazzolino, sapone; manca qualcosa? Si, le aspettative. Quelle che sono così tante da rubare almeno almeno cinque kg tra i dieci disponibili del bagaglio a mano Ryanair. Perché si sa, i voli low cost sono accattivanti e lasciano una soddisfazione frizzantina che entusiasma grandi e piccini, ma il bagaglio non ha spazio infinito. Eppure cercare di levare qualche aspettativa sembra una mission impossible degna della collaborazione di Tom Cruise. Oppure, basta saper fare tesoro delle magiche fantasie che la partenza fa vibrare in noi.
Chiudete gli occhi.
Prendo una bicicletta e pedalo veloce tra una natura perfetta che si fa spazio tra il traffico urbano e racchiude la città.
A bordo di un battello l’acqua dei suggestivi canali scivola sotto i miei occhi, e la schiumetta creata dal motore rimanda a quella bella sirenetta simbolo della città, che tanto mi ha fatto fantasticare da piccina. Intorno a me colori, colori, colori. Quelli delle casette colorate di “Porto Nuovo”, tutti nettamente sfumati dal tremolio dell’acqua. Vedo prima i colori nell’acqua, mi piace il riflesso perché mi fa sentire parte della città. Alzo gli occhi per scattare una fotografia, le case galleggianti meritano un posto sicuro non solo nel mio cuore ma anche negli album fotografici.
Poi, tutto d’un tratto, l’aria sognante si spezza: fine corsa. Esco dal battello e vado nelle grandi vie della città, così stranamente lontane dalle casette colorate, ma piene di vita. Respiro aria metropolitana tra negozietti tipici e grandi magazzini, entro nel pub più nascosto per assaggiare lo SMØRREBRØD, il tipico sandwich danese, e bere una buona birra artigianale. Esco soddisfatta e il vento pungente mi batte sul volto: sisi, il freddo di Copenaghen sa farsi sentire! Ma non importa, mi scaldo visitando la Biblioteca Reale e il Museo Marittimo.
La gente sorride, e in ostello conosco ragazzi da ogni nazionalità, con cui condivido qualche serata dall’aria festosa in una Copenaghen by night che si illumina di mille altri colori e offre spazio di divertimento ai giovani (ma non solo). Mi sento viva in una città nordica che sa trasmettere parte di quel calore mediterraneo che ben conosco.
Aprite gli occhi. Datemi il tempo di aprirli.
“Basta sognare, goditi il viaggio”- penso.
Ho un aereo da prendere in questo autunno e con tutte queste aspettative e fantasie ho solo iniziato la valigia.
di Federica Duani
08/10/2016