Ricetta di una tradizionale torta piacentina
Dopo una settimana di panini al volo, pranzi consumati aspettando il treno, probabilmente da soli, o in una frenetica compagnia, arriva la domenica e si avverte nell’aria la voglia di stare in famiglia, recuperare le tradizioni e alienarsi dai bombardamenti che arrivano dall’esterno.
Anche il pasto si fa più importante ed elaborato, si sente la scia di un profumo dalle radici profonde e incredibilmente riscoperte. Soprattutto, alle restrizioni settimanali dettate dalla paura di non entrare più nel paio di jeans preferito, si lascia spazio anche ad un dolcetto, che ammorbidisce palato e cuore.
Prima del week end ecco quindi una ricetta piacentina, semplice e veloce da preparare ma appetitosa e di facile creatività!
Tradizione e gusto si fondono insieme, manualità all’antica garantisce il successo. Non c’è tempo da perdere, indossate il vostro grembiule preferito e liberate il tavolo da cucina! Carta e penna non servono, gli ingredienti si ricordano in un battere di ciglia: -2 uova -200g di burro -200g di zucchero -200g di farina – 200g di mandorle.
Come proedere? Accendere il fuoco e lasciare il burro ad ammorbidire. Nel frattempo cercare di non fare un disastro confondendo tuorlo e albume e in una ciotola sbattere gli albumi con lo zucchero ( e perché non fare qualche meringhetta con l’albume rimanente?). Una volta amalgamati, versare alternativamente farina e burro, così da ottenere un composto ben amalgamato. E cosa manca in questo spumoso impasto? L’ingrediente chiave della torta: le mandorle! Dopo averle quindi tritate, farle scivolare tra gli altri ingredienti. Respirare a pieni polmoni l’aria casalinga della propria creazione ed infornare per 20/25 minuti a 180 gradi.
Lasciare raffreddare e servire dopo il caffè con un buon vino passito in accompagnamento.
E per la gioia dei più piccini che toccherebbero tutto ciò che vedono, non servono posate per mangiarla, usare le mani è d’obbligo! Proprio così: il termine “sbrisolona” richiama il verbo sbriciolare, ed è il motivo per cui i pezzettini si spezzano con le mani e un boccone tira l’altro: la vera sfida è fermarsi!
Mettetevi all’opera e non dimenticate l’ingrediente fondamentale, in cucina, nella vita, in voi stessi:l’amore.
“E’ una storia d’amore la cucina. Bisogna innamorarsi dei prodotti e poi delle persone che li cucinano” (Alain Ducasse)
www.sbrisolona.it
di Federica Duani
8/10/2016