E’ una sala operatoria o un ospedale psichiatrico?
Certamente innegabile il genio creativo di Alessandro Michele, che per l’ultima sfilata di Gucci ha affidato la scenografia dello show a Makinarium, factory creativa di special-visual-effects, che ha portato in passerella modelle e modelli con tre occhi, draghi dormienti, camaleonti, serpenti e teste decapitate portate a mano, replica degli stessi modelli.
Il tutto in una location asettica, fredda e angosciante: una sala operatoria di un un ex ospedale, dov’è quasi impercettibile la linea tra sogno e realtà, dove creature bizzarre si alternano a ibridi-cyborg vestiti di tulle, mantelle, parure diamantate, lustrini e lurex. Tutto talmente diverso e contrastante, allo stesso tempo “cinematografico”. COLORE e LUCE.
Il concept riflette il lavoro del designer: l’atto di cucire, tagliare, separare e ricostruire materiali e tessuti, per dare vita ad una nuova personalità e identitá, quasi come un demiurgo.
Dimenticate tutto quello che avete visto finora e le aspettative future, perchè una cosa è certa: questo è Gucci di Alessandro Michele.
Non smetterà di stupirvi.
di Claudia Cuccu
22/02/2018