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#Serie Tv: Sex Education

31 giovedì 2019 visualizzazioni:

Sfacciata, leggera, di una sensibilità inaspettata. Sex education è confusa e imbarazzante come l’animo di un adolescente, è impulsiva e fragile, è profonda e anche superficiale. E’ una serie che rompe gli schemi, che interroga, che risponde a domande inopportune e dà importanza a emozioni e realtà spesso nascoste.

La madre di Otis, Jean, è una sessuologa affermata e questo ha sempre creato nel ragazzo un forte imbarazzo. Allo stesso tempo lo ha reso però molto preparato sull’argomento, ed è proprio grazie alle sue conoscienze che, con l’aiuto della ribelle Maeve, si ritroverà a fare terapia ai suoi coetanei. La trama è fin da subito intrigante e divertente e già dai primi episodi si coglie una certa originalità nel parlare così apertamente di qualunque cosa.

Questa serie riesce a non scadere mai nel volgare. Anzi, ha preso un tema rischioso e l’ha portato sullo schermo con naturalezza, inserendo tra una battuta e l’altra momenti di pura riflessione, momenti che forse per un adolescente possono essere l’occasione per conoscere cose che non ha mai osato chiedere, cose di cui si vergogna. Sex education ha un grande pregio: non punta alla perfezione, non fa vedere come un adolescente dovrebbe vivere. Ogni personaggio, da quello che sembra più realizzato a quello più strano, è meravigliosamente imperfetto e in divenire. Alcuni sono acerbi, altri sono cresciuti troppo in fretta, altri si nascondono persino a sè stessi. Nessuno è perfetto, nessuno deve esserlo.

I dialoghi brevi, i colori, la regia, sono in qualche modo tradizionali. La colonna sonora e lo spiccato umorismo british rendono il tutto ancora più gradevole. La familiarità della serie, permette di non avere pregiudizi riguardon ai temi trattati, ma li rende ancora più vicini e tangibili. Esattamente come dovrebbe essere nella vita di tutti i giorni.

 

 

 

 

di Elena Sorice