“Vogliamo portare la gente nello spazio perché è questa la frontiera finale della nostra civiltà“, ha detto Frank Bunger, fondatore e CEO di Orion Span.
E’ infatti questa startup americana, con sede in Texas, a lanciare il progetto Aurora Station, che prevede l’istallazione di una stazione spaziale abitabile a 350 km dalla superficie terrestre.
Lunga dieci metri e larga quattro (più o meno come un jet privato), Aurora Station è stata pensata per ospitare fino a sei passeggeri: quattro clienti e due persone d’equipaggio.
I turisti spaziali avranno l’onore di soggiornare per un tour di 12 giorni, durante i quali, nonostante le dimensioni della stazione spaziale, potranno svolgere diverse attività, per esempio: la possibilità di coltivare piante, di giocare a ping-pong, di fare sport.
Le cifre sono ancora “astronomiche”: i viaggi spaziali a bordo di Aurora Station costeranno quasi dieci milioni di dollari, 800mila dollari a notte. Tra l’altro, per essere tra i primi a partire, sul sito della startup ci si può già prenotare versando una caparra di 80mila dollari, rimborsabili in caso di ripensamenti o di slittamento del progetto.
Da fuori, guardando le riproduzioni del modello diffuse dall’azienda, sembra un normale modulo spaziale. Gli interni però, sono caratterizzate da un design ben diverso dalle classiche navicelle, rendendo l’ambiente più confortevole.
Il progetto sembra essere avviato, ci si chiede soltanto se Orion Span rispetterà le scadenze, per poter, così, rendere reale quella che fino a poco tempo fa sembrava pura fantascienza.
di Pasquale Tripepi