La Giornata Mondiale del Teatro fu istituita nel 1961 a Vienna nel corso del IX Congresso mondiale dell’Istituto Internazionale del Teatro su proposta del drammaturgo finlandese Arvi Kivimaa. L’ITI è una organizzazione internazionale internazionale non governativa, avente sede a Parigi e Shanghai , fondata a Praga nel 1948 dall’ UNESCO e da illustri personalità delle arti di scena. La giornata mondiale del teatro si celebra dal 27 marzo 1962; la prima di queste giornate fu celebrata il 27 marzo 1962, da allora ogni anno, la Giornata Mondiale del Teatro viene celebrata attraverso le più diverse forme, da tutta la comunità teatrale internazionale, dagli oltre 90 Centri ITI sparsi in tutto il mondo, dai teatri di tutto il mondo, dai professionisti e appassionati, dalle università, dalle accademie e dalle scuole.
In tale data vengono organizzate e promosse numerose iniziative, nazionali e internazionali,per celebrare il teatro in tutto il mondo.
La data non solo rappresenta la celebrazione del valore e dell’importanza della forma d’arte teatrale, ma intende anche essere un’azione di sensibilizzazione rivolta ai governi e alle istituzioni affinché riconoscano il valore del teatro, non solo come forma d’arte, ma anche come importante volano di sviluppo e crescita economica delle Nazioni.
Tra le iniziative promosse da UNESCO Giovani rientra la celebrazione delle Giornate Internazionali quale strumento di promozione e sensibilizzazione delle tematiche sensibili. Il teatro come espressione artistica, come madre della catarsi, come ponte tra reale e realistico. L’emozionante giochi di ruoli e di emozioni che compongono lo spettacolo dal vivo, forma primordiale di commistione tra danza, musica, parole, suono, corpo. Dalla lirica al teatro contemporaneo, il teatro ci insegna a vedere con occhio nudo, i numerosi aspetti che fanno parte dell’esistenza e della vita umana.
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Quest’anno è stato Carlos Celdràn, regista cubano, a parlare del profondo valore unificante del teatro, raccontandolo non soltanto come strumento di comprensione di se stessi, ma anche e soprattutto degli altri: “un momento di incontro con un altro nel buio di un teatro, senza ulteriore protezione se non la verità di un gesto, di una parola rivelatrice”. Un momento che trascende i luoghi fisici e i confini, che trasforma il teatro in un luogo “orizzontale” dove non esistono posizioni privilegiate o differenze: luogo segnato da una geografia invisibile, come un territorio che copre tutto il mondo e in cui non esiste nient’altro che il viaggio attraverso il cuore e la soggettività dell’Altro.
Melissa Testa.