Dopo l’intensa settimana della moda di Milano, i primi di marzo ci spostiamo nella magia di Parigi, città simbolo della moda mondiale. Durante questa Fashion Week, i riflettori si accendono su sfilate spettacolari, tendenze e creatività senza limiti, ridefinendo il futuro dello stile.
Tra le più grandi icone del fashion system e scenografie mozzafiato, la capitale francese continua a stupire oltre ogni aspettativa.
Non si può non iniziare da Dior: quest’anno Maria Grazia Chiuri ci regala un sogno a occhi aperti, unendo moda e teatro in un’esperienza immersiva ispirata al romanzo Orlando di Virginia Woolf. La scenografia enfatizza la metamorfosi e l’evoluzione della femminilità, con effetti spettacolari: meteoriti, giochi di luce e atmosfere drammatiche fanno da cornice a una sfilata che sembra suddivisa in tre atti. Le epoche si mescolano attraverso pizzi, pelle, giacche oversize e ristrutturate, corsetti e dettagli raffinati come le rouches. Tra gli accessori, spiccano le iconiche Saddle bag accanto a borse più ampie, il tutto declinato in colori neutri ed eleganti, emblema della maison.

A proposito di rouches e pizzi, anche Chloé lascia il segno. La parola chiave è femminilità: seta, pizzi, pellicce, cappotti, pelle e velluto danno vita a un perfetto equilibrio tra eleganza e praticità, incarnando alla perfezione il concetto di prêt-à-porter, sempre con grande eleganza; un connubio tra lusso, semplicità e raffinatezza.

Parlando di sperimentazione, un brand che si distingue è Anrealage, che nei primi giorni della Fashion Week ha presentato la collezione “Screen” nella Cattedrale Americana. L’innovazione sta nell’uso della tecnologia di stampa Forearth di Kyocera, che permette di creare tessuti con effetti luminosi e cromatici sorprendenti: gli abiti diventano superfici dinamiche su cui si proiettano luci cangianti. Volumi ampi, velluto e jacquard si combinano perfettamente con questi giochi di luce, sfidando la tradizione.

Tornando alle grandi icone della moda, Tom Ford ha visto il debutto della collezione firmata da Haider Ackermann, che ha reinterpretato l’iconicità della maison con grande raffinatezza. In passerella, tailleur di ogni genere, abiti monospalla con spacchi sensuali e un tocco rock dato dai chiodi in pelle. I colori alternano tonalità pastello a nuance più scure, creando un perfetto equilibrio tra il giorno e la notte.

Anche Schiaparelli ha sorpreso con una collezione che fonde l’estetica western con un’eleganza sofisticata. Daniel Roseberry ha portato in passerella abiti che celebrano la forza e la libertà della figura femminile, reinventando il look cowboy in chiave lussuosa: frange, dettagli sartoriali, pelle, elementi metallici e grandi fibbie si combinano con corsetti che enfatizzano la silhouette.

L’attenzione alla sartorialità e al concetto di femminilità sono protagoniste anche nella sfilata di Givenchy, dove la donna viene esaltata con un tocco maschile. “Silhouette – un nuovo tipo di sartoria – femminile ma con un tocco di mascolinità” è il motto della collezione. Tailleur che valorizzano le forme, volumi morbidi, tagli precisi, cappotti strutturati e gonne in pelle, il tutto arricchito da accessori dorati come borse, scarpe e occhiali.

Le sfilate parigine hanno raccontato la donna in tutte le sue sfaccettature. Miuccia Prada, con la collezione autunno/inverno 2025 di Miu Miu, ha voluto esprimere il significato della femminilità attraverso gli abiti: eleganza e versatilità si fondono in un guardaroba che comprende tailleur, cappotti, gonne, mocassini e persino pellicce. Un’infinita varietà di proposte, pensate per ogni donna, con la libertà di ritrovarsi e rispecchiarsi nel proprio stile.

Anche Parigi, ancora una volta, si conferma capace di unire tradizione e innovazione in uno spettacolo che lascia il segno.
di Giulia Taidelli
15/03/2025