Si tratta di un fenomeno assai comune negli animali domestici, che del resto non si comportano diversamente da noi. La questione è semplice: i nostri amici a quattrozampe, spesso, assumono molte più calorie rispetto a quante ne riescano a bruciare, e quelle in eccesso vengono trasformate in grasso sottocutaneo.
I gatti, in particolare, quando sono meno attivi o invecchiano, hanno la tendenza a metter su qualche chiletto. Sovrappeso e obesità, infatti, sono fenomeni sempre più diffusi nei nostri animali; magari, così cicciotelli ispirano anche tenerezza, ma di certo per loro non è un bene.
I gatti in sovrappeso sono particolarmente disposti a una serie di malattie, da quelle respiratorie al diabete, ma anche cardiopatie, artrite e calcoli alla vescica. Per capire se il vostro gatto è in sovrappeso basta far scorrere le mani sui fianchi e l’addome; in questo modo dovreste essere in grado di sentire al tatto le costole, ma non di vederle, il che significa che non ci sono spessi strati di adipe.
Chiaramente, anche alla vista si può intuire se il vostro micio è ingrassato. La circonferenza della vita dietro le costole, infatti, dovrebbe essere chiaramente visibile e, se notate segni di pieghe ondeggianti ai lati mentre cammina, forse è il caso di preoccuparsi. Tipico dei mici in sovrappeso o obesi è camminare ondeggiando, proprio a causa del loro peso eccessivo. I chili di troppo non fanno bene a nessuno, compresi i nostri fedeli compagni, cani o gatti che siano.
Ricordatevi sempre che l’obesità è una patologia generata dal proprietario in quanto si sa che il gatto ha il naturale istinto di chiedere cibo; sta al padone non assecondare le sue richieste. Ricordatevelo: non c’è “ma è così carino” che tenga.
La dieta ideale del micio
Se nel gatto si verifica una situazione di sovrappeso, una dieta “fai da te” è sconsigliata e molto pericolosa. Coloro che pensano che il micio possa recuperare la linea saltando qualche pasto, quindi col digiuno, è sulla strada sbagliata e cioè su quella che rischia di compromettergli la salute.
Se un gatto “ciccione” viene privato della sua nutrizione giornaliera, il grasso contenuto nei tessuti verrebbe mobilitato allo scopo di produrre energia, venendo quindi riversato nel sangue e nel fegato causandone il blocco. Tale fenomeno prende il nome di lipidosi epatica. Occorre rivolgersi a un veterinario – prima bisogna infatti valutare se alla base dell’aumento di peso ci sono patologie.
Ma veniamo ai consigli pratici: nella sua dieta l’apporto proteico non deve variare. Le proteine non fanno ingrassare mentre i carboidrati sì, quindi vanno necessariamente ridotti; meglio scegliere mangimi industriali che ne contengono pochi. Bocconcini di pane e pasta rimangono a lungo nel suo intestino. I grassi non vanno dunque eliminati (sono essenziali per lo sviluppo dell’organismo) tuttavia non devono essere più del 10% della razione. Non devono mancare, ovviamente, fibre e sali minerali. Infine, ricordatevi di farlo muovere.