“Sapeva che sarebbe stato sufficiente aprire gli occhi per tornare alla sbiadita realtà senza fantasia degli adulti.”
È il 1864 quando Lewis Carroll lo scrive, ci crede e forgia parola dopo parola il romanzo fantastico “Alice nel Paese delle Meraviglie”. Un’unione di logiche matematiche, filosofie, regole fisiche e matematiche.
Attraverso il sogno di un coniglio bianco, Alice viene catapultata in un mondo underground, pieno di paradossi e assurdità. Seguendo il coniglio nella tana, poi, inizia a notare che tutte le pareti sono decorate con tazze, scaffali, quadri e cartine geografiche a dir poco strane.
Una bevanda dal nome bevimi ha il potere di renderla piccolissima; un muffin farla diventare enorme. Un ventaglio di nuovo rimpicciolisce a colpi di vento e ancora un muffin; in una serie di imprevisti Alice diventa grande e piccola; da piccola di nuovo grande. Il coniglio, bianco come la neve, la segue in ogni momento, con una presenza che si faccia sentire o con apparizioni all’occorrenza.
Proseguendo il suo percorso e dopo aver preso un the con la Lepre Marzolina e il Cappellaio Matto, che si spostano continuamente da una tazza all’altra, Alice si incammina verso il castello della regina: si lascia coinvolgere in una partita a croquet con giocatori che urlano e giocano all’unisono, le porte che fungono da carte. Alice deve poi partecipare ad un processo dove il fante di cuori viene accusato; e proprio quando cerca di difenderlo ecco che torna grande, e la sua gonna scaraventa tutti i giudici lontano dalla stanza.
Risvegliatasi tra le braccia della sorella, Alice va a casa per l’ora del the.
“Non siete altro che un mazzo di carte”- così se ne va dal Paese delle Meravigli. E il risveglio, la realtà, non possono far altro che riportare una bambina ad ancorarsi alla realtà, ed imparare a diventare grande.
Si sa, per crescere bisogna affrontare se stessi, il passato, la fantasia: per Alice il modo migliore è tornare nel Paese delle Meraviglie, il mondo contradditorio, con il Biancoconiglio, il Cappellaio Matto e il Brucaliffo.
“Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie” di e con Chiara Norcese è una favola moderna, che provoca Alice nella scelta se rimanere nella fantasia o uscirne, affrontando la prova più grande: la Regina di Cuori.
Fino al 17 Febbraio 2017, quindi, inseguite il coniglietto bianco fino al Teatro Nazionale di Milano, tra commozioni, tecnologia e note sinfoniche di “Bohemian Rapsody” non perdere la scelta di Alice.
di Federica Duani
25/11/2016