«Lasciate da parte le cose materiali, tutte le sciocchezze a cui siamo attaccati come società. E capiamo che sono questi i momenti che davvero contano»
Brittany Maynard, 2 nobembre 2014
La sua storia, raccontata da lei in prima persona attraverso i social network, è diventata la storia di tutti, è la testimonianza di una ragazza che ha scoperto di essere malata terminale e che ha deciso di morire con dignità…
Brittany aveva 29 anni ed un tumore al cervello che giorno dopo giorno divorava il suo stato d’animo, trasformava il suo corpo e il suo carattere, senza lasciarle scampo.
Spesso si parla di eutanasia ma altrettanto spesso si esprimono giudizi affrettati, tipici di chi non può avere la più pallida idea di cosa vuol dire essere un malato terminale: dolori lancinanti, estreme sofferenze, ospedali e analisi continue sono gli ingredienti di un destino crudele, fatto di dolore, che ha preso il posto della speranza.
È morta come aveva deciso di morire, nel suo letto della sua camera a Portland, circondata dall’affetto di suo marito e di tutta la sua famiglia. Una scelta pensata e ripensata che ha vinto sulle altre, perché Brittany non voleva farsi ricordare immobile su una barella con i tanti tubi attaccati, voleva essere ricordata per come ha sempre vissuto, con il suo sorriso. Aveva annunciato la sua morte al mondo, per smuovere le coscienze di tutti, soprattutto di coloro che si sono trovati nella sua stessa situazione, in Paesi in cui l’eutanasia non è permessa.
Brittany ci ha insegnato a lottare, a lottare con la vita, con le Istituzioni e ci ha garantito un dibattito, acceso e interessato che riguarda il futuro di ogni individuo, sulle scelte di ogni persona, dove non sono permesse obiezioni. Ce lo insegna anche la madre di Brittany in un video in cui afferma: “io non posso dire a mia figlia come vivere, e soprattutto come morire”.
Brittany se ne è andata con la dolcezza che abbiamo conosciuto e apprezzato in questi mesi, in cui ci ha illuminati con la sue forza e la sua dignità. Ecco le sue ultime parole, il suo saluto al mondo che ha voluto condividere con tutti noi prima di intraprendere il suo ultimo e infinito viaggio, dove non esiste la sofferenza.
«Addio a tutti i miei cari amici e alla mia famiglia, che amo. Oggi è il giorno che ho scelto per morire con dignità a fronte della mia malattia terminale, di questo terribile cancro al cervello che si è preso così tanto di me, e che si sarebbe preso ancora di più. Il mondo è un posto bellissimo, i viaggi sono stati i miei più grandi maestri, i miei amici e la mia gente sono i più generosi. Ho tante persone attorno a me persino adesso, mentre scrivo… Addio mondo. Diffondete energie positive. Fate del bene agli altri!».