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Dalle saune finlandesi alle oche coreane: come si festeggia il matrimonio in giro per il mondo

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Il matrimonio è un evento di grande importanza nella vita di molte persone, con una storia che risale addirittura alla Mesopotamia di oltre quattromila anni fa.

Ancora oggi continua ad essere una celebrazione significativa in numerose società del mondo, caratterizzata da una vasta gamma di espressioni linguistiche e tradizioni tramandate di generazione in generazione. 
Proprio giugno viene considerato uno dei momenti ideali per sposarsi: gli antichi Romani, ad esempio, lo scelsero perché il nome del mese deriva da Giunone, la dea del matrimonio e del parto. Nella tradizione celtica, invece, gli sposalizi dovevano svolgersi a seconda dei cicli lunari e si tenevano in date astronomicamente rilevanti, come il solstizio d’estate del 21 giugno. 
In occasione della stagione dei matrimoni, gli esperti di Babbel, la piattaforma per l’apprendimento delle lingue che offre lezioni su app e live, hanno ideato un viaggio culturale alla scoperta delle espressioni e delle tradizioni più pittoresche legate al folklore matrimoniale. 
“Sebbene i matrimoni rappresentino un’istituzione pressoché universale, essi costituiscono una preziosa chiave di lettura della vita socio-culturale di una società: è interessante notare, ad esempio, come i riti nuziali differiscano notevolmente anche tra Paesi non distanti geograficamente tra loro. Da questa diversità scaturisce un’ampia varietà di parole ed espressioni legate proprio a questa celebrazione: conoscerne la storia e la semantica favorisce la comprensione reciproca e può anche aiutare ad evitare spiacevoli incomprensioni tra individui che non condividono lo stesso background” ha commentato Gianluca Pedrotti, Principal Learning Content Editor di Babbel. 

Matrimoni fortunati tra monetine, meloni e nodiTie the knot”: letteralmente “legare il nodo”, questa espressione idiomatica inglese rappresenta l’atto simbolico del matrimonio e viene talvolta usata come sinonimo del verbo “to marry/get married”, “sposarsi”. Come sottolineato da Gianluca Pedrotti di Babbel, sebbene i nodi siano simbolo del legame amoroso da millenni, l’opinione più nota e diffusa è che l’espressione “to tie the knot” tragga origine dall’antica tradizione celtica nota come “Handfasting”: durante questo rituale, ai due promessi sposi venivano legate insieme le mani (di qui il nome) con un pezzo di stoffa, simbolo di unione fisica e spirituale. Il termine “knot” risulta presumibilmente associato al matrimonio dal XIII secolo, come testimoniato dalla poesia The Legend of St. Katherine, nella quale si fa riferimento all’equivalente parola per “nodo” in Middle English, “cnotte”, con il significato di “vincolo matrimoniale”.“

Marry in haste repent at leisure”: traducibile come “chi si sposa di fretta ha tutto il tempo di pentirsi”, questo simpatico modo di dire inglese, apparso per la prima volta nella commedia The Old Bachelor del drammaturgo William Congreve, sottolinea l’importanza di dedicare del tempo a conoscere il proprio partner prima di prendere la decisione di sposarsi: altrimenti si corre il rischio di pentirsene amaramente!

“Something old, something new, something borrowed, something blue and a silver sixpence in your shoe”: questa espressione è stata coniata in epoca vittoriana in Inghilterra per descrivere gli elementi che (idealmente) la sposa avrebbe dovuto indossare durante la cerimonia nuziale (“qualcosa di vecchio, qualcosa di nuovo, qualcosa di prestato, qualcosa di blu e una monetina da sei penny nella scarpa”). Il legame con il passato (“something old”), l’ottimismo nei confronti del futuro (“something new”), l’affetto dei propri cari (veicolato attraverso un oggetto prestato – “something borrowed”) erano ritenuti tutti elementi di buon auspicio per un matrimonio di successo, mentre il colore blu viene universalmente considerato un simbolo di purezza. La “monetina da sei penny” rappresentava invece sia prosperità che protezione dai pretendenti respinti. In Italia l’ultima parte di questa espressione idiomatica è stata resa con “qualcosa di regalato”.

“Ce qui fait le couscous, c’est la sauce; ce qui fait le mariage, c’est l’amour”: nella variante linguistica francese marocchina, un solido legame matrimoniale basato sull’amore viene paragonato al cous cous, un piatto chiave della cucina berbera: così come è la salsa a dare il sapore al piatto (l’espressione è infatti traducibile come “ciò che fa il cous cous è la salsa”), allo stesso modo è l’amore a costituire l’essenza del matrimonio.

“El casamiento y el melón, por ventura son” è un modo di dire spagnolo parafrasabile come “il matrimonio e il melone sono entrambi una questione di fortuna”. Anche nella cultura iberica per descrivere il matrimonio si può ricorrere dunque ad una metafora culinaria: a volte, nella scelta del partner giusto, così come di un buon melone maturo occorre affidarsi al caso.

“有情饮水饱,无情食饭饥”: traducibile come “con l’amore basta l’acqua, senza amore neanche il cibo può saziarci”, questa espressione è comunemente utilizzata in Cina per descrivere la natura totalizzante dell’amore: chi è innamorato può vivere di solo amore, talmente appagante che basta poco altro per sopportare le difficoltà della vita quotidiana.

“Luna di miele”: è difficile stabilire l’origine di questa curiosa locuzione che indica il viaggio di nozze ed accomuna diverse lingue (dall’inglese “honeymoon”, al portoghese “lua-de-mel” fino al neogreco “μήνας του μέλιτος”); la teoria più diffusa fa risalire questa espressione all’antica Roma, dove i novelli sposi erano soliti consumare notevoli quantità di miele per tutto il primo mese di matrimonio, corrispondente ad un’intera fase lunare. Questa pratica era considerata di buon auspicio e si credeva avrebbe portato dolcezza e prosperità alla coppia.

Le tradizioni per un matrimonio senza intoppi tra oggetti, colori e meteo!I rituali con i quali si auspica un matrimonio di successo sono innumerevoli e coinvolgono molteplici aspetti della vita quotidiana: colori, oggetti e perfino animali. Nei Paesi dell’Europa settentrionale le cerimonie nuziali sono spesso caratterizzate da elementi presi in prestito dal mondo soprannaturale: in Finlandia, per esempio, fare la sauna il giorno precedente al matrimonio svolge un ruolo cruciale nella protezione degli sposi dagli spiriti maligni, favorendo la purificazione dell’anima da amori e dolori passati. Nella cultura norvegese, invece, è il suono melodioso prodotto dai pendenti tintinnanti della corona nuziale ad avere il potere di scacciare le presenze nefaste, tanto che tale accessorio è diventato un elemento indispensabile per lo sposalizio. Se in Italia le colombe sono le protagoniste di molti matrimoni come promessa di fedeltà e impegno reciproco della coppia, in Corea del Sud sono le oche selvatiche a rivestire lo stesso ruolo: curiosa la tradizione di regalare, all’inizio della cerimonia nuziale, statuette intagliate nel legno raffiguranti quest’animale (in passato venivano donate persino oche vive). Il significato simbolico è legato alla proverbiale monogamia delle oche, che si crede venga trasmessa ai novelli sposi. Invece, nel folklore inglese, la buona sorte è rappresentata dalla presenza di un ragno sull’abito da sposa. Persino un popolare proverbio inglese sottolinea l’importanza di non uccidere questi insetti tanto odiati: “if you want to live and thrive, let the spider run alive” – letteralmente “se si vuole vivere ed avere successo, occorre lasciare vivo il ragno”. Anche gli oggetti e i colori giocano un ruolo significativo durante le cerimonie di matrimonio.

In Nigeria, il tessuto degli abiti da cerimonia, chiamato “aso oke”, rappresenta la forza della famiglia di provenienza ed è ricamato con i simboli variopinti delle tribù degli sposi. D’altro canto, mentre in Occidente il bianco è il colore associato al matrimonio tradizionale, in Cina il colore dominante è il rosso, che è presente persino nei minimi dettagli. In Messico, invece, sono le posate a giocare un ruolo importante nel matrimonio: è infatti consuetudine, la notte prima della cerimonia, piantare dei cucchiai nel luogo in cui si terrà la festa nuziale, con la speranza di garantirsi una splendida giornata di sole. Al contrario, nonostante il bel tempo il giorno delle nozze sia uno dei principali desideri di sposi ed invitati, secondo un’antica tradizione induista, la pioggia durante il fatidico “sì” è considerata un segno positivo, portatore di felicità e fertilità: anche in Italia questa superstizione è ripresa nell’espressione idiomatica “sposa bagnata, sposa fortunata”. 

Per chi volesse approfondire maggiormente le tradizioni in giro per il mondo, i docenti di Babbel Live, piattaforma che offre lezioni dal vivo tenute da insegnanti certificati, suggeriscono una lezione ad hoc per fornire gli strumenti necessari per parlare del tema (“Talk about culture and traditions”).