Sappiamo bene, che il rito della consumazione del pasto insieme agli invitati dopo il matrimonio ha origini antichissime e rappresenta l’occasione di festeggiare e celebrare l’eterna unione degli sposi.
L’ultima tendenza, che si sta diffondendo soprattutto tra le coppie di sposini più giovani, è quella di fare il ricevimento in campagna, direttamente sull’erba, nella natura più incontaminata e rigogliosa. Si tratta di un pic-nic molto raffinato, con distese di tovaglie di lino adagiate sopra un verde campo circondato da fiori, cestini ricchi di cibi semplici ma al tempo stesso gustosi e con eleganti stoviglie di porcellana. È un modo di ricevere molto più “easy” e disinvolto che dà la possibilità agli ospiti di vivere una giornata in tutta libertà, senza l’obbligo di passare molto tempo seduti a tavola. Il ricevimento “en plein air” può essere svolto nel prato di una villa o su un campo da golf, accogliendo le persone che più amate con estrema naturalezza, su morbidi cuscini o pouf all’ombra di una pineta o di un albero secolare, creando un clima conviviale ma al tempo stesso molto elegante e chic. Il menu deve essere sobrio e semplice da servire: sbizzarritevi con pinzimoni, quiches, tramezzini e tartine che gli ospiti potranno mangiare con le mani, spizzicando qua e là per le vie del vostro “parco incantato”.
Per l’accompagnamento musicale, potrete optare per uno o due flauti che emanano un suono dolce e delicato che si incontra con la natura e si unisce al canto degli uccelli, creando cosi un unico coro, il nuovo inno del vostro amore. Il ricevimento sull’erba oltre ad essere bellissimo e a sprigionare un’atmosfera rilassata e distesa, è anche eco-friendly e vi permetterà di risparmiare parecchio sulle spese del banchetto. Inoltre, gli ospiti potranno sentirsi liberi di indossare abiti freschi, non costretti, la cravatta può essere evitata e i tessuti possono essere essenziali e leggerissimi.
Il vostro giorno sarà all’insegna della libertà e della bellezza della natura, circondati da tutti i vostri cari che grazie a voi, penseranno di essere in un quadro di Manet, tra semplicità e raffinatezza.
di Ludovica Bonini