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Firenze: SEGRETI E CURIOSITÀ DI UNA DELLE CITTÀ PIÙ BELLE D’EUROPA

21 domenica 2022 visualizzazioni:

Ogni anno i lettori di T+L sono chiamati a votare le città preferite: nel 2022 sale sul podio europeo Firenze. Non ci sono dubbi sul fatto che sia un luogo iconico, simbolo di raffinatezza e romanticismo, sinonimo di eleganza e bellezza, culla di arte e cultura. Ne è talmente ricca e pregna, da essere una città da leggere, scoprire, decifrare. È così densa di storia e leggende, così tanti personaggi importanti e artisti la hanno abitata nei secoli, che è impossibile conoscerne tutti gli scorci e le caratteristiche.

Gli utenti del sito Travel + Leisure hanno votato le città preferite sulla base di attrazioni, panorami, luoghi d’interesse, architettura, cultura, cibo, accoglienza…. Tutti punti di forza di Firenze, che la hanno fatta eleggere infatti città più bella d’Europa, dopo essere già stata sul podio nel 2020 e nel 2019.

Architettura, arte, storia e cultura e cibo ad ogni angolo. Ciò che ha colpito in particolare è che oltre ai monumenti e punti iconici e famosi, tutta la città sia piena di atmosfera suggestiva d’altri tempi in ogni suo angolo e stradina.

Firenze è infatti la città più bella d’Europa (e una delle più belle al mondo) grazie ad uno charme unico, nato dalla stratificazione storica e dalla profonda e colta bellezza nata dall’essere fucina di artisti, secoli fa come oggi. A tutti i reperti archeologici, ai monumenti realizzati e agli artisti e personaggi noti che la hanno abitata, sono legate molte leggende e curiosità. Alcune anche relative ai giorni nostri, tracce di Street Art come nuovo Rinascimento urbano.

La maggior parte delle leggende sono piuttosto colorite o tragiche, ma alla base di molte c’è l’amore in tutte le sue declinazioni. Su una fiancata delDuomo, all’altezza di via Ricasoli si può vedere una testa di toro scolpita. Secondo la leggenda le corna dell’animale sarebbero state destinate al marito dell’amante dello scalpellino, che abitava lì di fronte. In Piazza della Santissima Annunziata, una finestra di Palazzo Grifoni rimane sempre aperta, notte e giorno: il motivo sarebbe legato ad una storia della fine del Cinquecento, secondo la quale una dama avrebbe aspettato il suo amato in guerra davanti a quella finestra, La leggenda narra che quando successivamente la finestra venne chiusa, accadessero cose strane…motivo per cui è ancora aperta.

Poi ci sono leggende costruite attorno alla stratificazione storica e di materiali, che a Firenze è ricchissima. Come quella della Bertavolto tardoromano murato almeno dal 1320 nel campanile di Santa Maria Maggiore, visibile da via de’ Cerretani. Molto probabilmente fu inglobato perché come era consuetudine si utilizzavano materiali disponibili di epoche precedenti, ma attorno alla sua presenza sono state ricamate storie che la vedrebbero un’erbivendola che acquistò una campana per la chiesa, o una vittima di stregoneria trasformata in pietra da un condannato preso dall’ira mentre veniva portato al rogo.

Numerose storie vedono protagonisti i personaggi celebri che abitarono la città e che lasciarono molti segni: Michelangelo Buonarroti, a cui è attribuito un bassorilievo che ritrae una testa d’uomo di profilo all’ingresso di Palazzo Vecchio; o l’autoritratto di Benvenuto Cellini dietro all’elmo del Perseo in Piazza della SignoriaIn Piazza delle Pallottole c’è addirittura un sasso chiamato “sasso di Dante”: secondo la leggenda il poeta vi era seduto in due occasioni a distanza di anni, durante le quali diede prova ad un passante della sua proverbiale memoria.

Firenze è una città imbevuta di storia e quindi legata al suo passato, ma mostra anche segni attuali da decifrareCome la Street Art, corrente artistica che ha a Firenze una fiorente espressione, con una concentrazione massima Oltrarno, al punto da essere ritenuta una sorta di nuovo Rinascimento urbano. Qui nel quartiere San Niccolò ha il suo studio Clet, che impreziosisce in modo ironico i segnali stradali di buona parte del centro con stickers e decorazioni, lasciandoli visibili ma sovrapponendo nuovi significati. E sempre qui ha il suo studio una delle poche donne della street art, la pittrice Carla Bruttini, il cui personaggio principale, la sciamana, donna dai lunghi capelli rossi, popola molti angoli del quartiere.

Sempre Oltrarno, vicino a Piazza Pitti, via Toscanella è decorata da diverse opere di street artists come

Hopn Yuri, artista marchigiano che realizza ritratti bianchi e rossi che reinterpretano personaggi famosi sui palazzi, un museo contemporaneo a cielo aperto. In quella strada si trova anche la famosa “Madonna del puzzo” in terracotta, posta in una nicchia di Torre dei Marsili, chiamata così perché si tappa il naso con due dita. È stata scolpita nel 1984 da Mariano Mariotti per denunciare il cattivo odore dei cassonetti e il degrado del centro storico.

Ed ecco che Firenze si carica di nuovi simboli e significati grazie agli artisti attuali, così come accadde nei secoli precedenti.

Brunelleschi Hotel

L’ingresso del Brunelleschi Hotel si affaccia su una accogliente piazzetta del centro storico fiorentino, a pochi passi dal Duomo, da Palazzo della Signoria e dalla Galleria degli Uffizi: l’albergo è attorniato dalle vie dello shopping e dai musei più famosi della città. Il Brunelleschi Hotel ingloba nella facciata una torre semi circolare bizantina del VI secolo e una chiesa medievale, interamente ristrutturate nel rispetto delle caratteristiche originali. All’interno, un museo privatoconserva reperti rinvenuti durante il restauro della Torre e un calidarium di origine romana, oggi incastonato nelle fondamenta. Il Brunelleschi Hotel fa parte degli Esercizi Storici Fiorentini. L’albergo è stato rinnovato in uno stile classico contemporaneo estremamente elegante, dove predominano i colori chiari e il grigio della tipica pietra serena.

Il Santa Elisabetta è il ristorante gourmet dell’hotel, uno degli indirizzi gastronomici più interessanti su Firenze. È stato insignito dalla Guida Michelin dal 2021 della seconda stella; ha ricevuto due forchette nella Guida dei Ristoranti d’Italia 2022 di Gambero Rosso e un cappello nella Guida gourmet de L’Espresso 2020. Situato in una sala intima con solo 7 tavoli al primo piano della torre bizantina facente parte dell’hotel, alla location invidiabile aggiunge un’atmosfera ricercata e una cucina raffinata. E’ aperto dal martedì al sabato a pranzo dalle 12.30 alle 14.30 e a cena dalle 19.30 alle 22.30. Dal 2017 la proposta gastronomica dell’albergo è firmata dallo Chef Rocco De Santis. 

La più informale Osteria Pagliazza, è situata al pianterreno dell’hotel e durante la bella stagione ha anche tavoli all’aperto sulla suggestiva piazzetta antistante l’albergo; propone un menu sfizioso di piatti dichiaratamente a base di ingredienti del territorio. Affianco all’Osteria si trova il Tower Bar, che propone cocktail inediti e personalizzati degustabili anche nel ristorante gourmet.

di redazione digital

21/08/2022