Le e-mail dei clienti e le telefonate del capo ti raggiungono dovunque, a casa o durante l’aperitivo o ancora al ristorante. Inevitabilmente la realtà quotidiana, il lavoro e la città ti stancano e hai bisogno di tempo per te stessa per rilassare la mente. Prova allora qualcosa di diverso dal solito, niente pranzo in collina, yoga o shopping: osa e prova il rafting.
Il rafting, dall’inglese to raft ossia “navigare su una zattera”, è uno sport relativamente recente e consiste nel cimentarsi in discese di fiumi, rapide tumultuose e torrenti a bordo di un canotto, che può trasportare solitamente 5 o 6 persone; contrariamente a quanto ci si aspetti, se si conoscono e apprendono le tecniche giuste per superare ostacoli e difficoltà, il rafting non rappresenta uno sport particolarmente pericoloso.
Ovviamente non siamo tutte impavide avventuriere, ma non c’è da preoccuparsi perché il rafting è adatto a tutti: per poter vivere quest’esperienza fluviale elettrizzante è sufficiente saper nuotare e aver voglia di condurre un’attività in team. Il rafting è sinonimo di libertà e contatto con la natura, è dunque un escamotage perfetto per allontanarsi dalle r
esponsabilità e dai problemi e può essere una soluzione perfetta se vuoi trascorrere un’occasione speciale o un semplice weekend fuori casa con amici, in coppia o in famiglia.
In Italia esistono molti centri ed associazioni che permettono di provare questo sport in sicurezza e accompagnati da esperte guide, per esempio il Sesia Rafting, uno storico centro rafting di conduzione familiare con sede a Vocca, paesino situato fra il Monte Rosa e il Sesia, che offre vari percorsi a diversi livelli di difficoltà e molte altre attività fluviali – fra cui kayak e hydrospeed – e non, come il trekking, l’arrampicata o l’equitazione. Ma la Valsesia non è solo sport, è anche divertimento, cultura e relax: troverete anche musei, Parco Avventura, SPA e ottimo cibo.
Un’esperienza inusuale, una vera e propria boccata d’aria fresca per ridare energie al proprio corpo e alla propria mente e allora perché non provare?
di Verena Giordano
8/3/2016
