L’attesa è finalmente terminata. Da ieri “Joker” è in tutte le sale cinematografiche d’Europa e da stasera in quelle americane.
Tuttavia non ci soffermeremo sull’interpretazione magistrale di Joaquin Phoenix, perchè se su questa il parere della critica è unanime, non si po’ dire lo stesso delle reazioni che ha generato, soprattutto in America, l’opera targata Todd Philips.
Il film infatti, è stato accusato di incitamento alla violenza scatenando preoccupazioni sulle ripercussioni psicologiche che quest’ultimo potrebbe avere sui giovani più vulnerabili. Ciò deriva dal fatto che nel 2012 ad Aurora, in Colorado, durante la proiezione della prima de “il cavaliere oscuro – il ritorno” un giovane studente vestito da antagonista del film, sparò in sala uccidendo 12 persone e ferendone 58.
Ad inizio settimana, a seguito di una lettera arrivata alla Warner Bros da parte di cinque famiglie delle vittime, l’ AMC Theatres, la più grande catena cinematografica degli Stati Uniti proprietaria di oltre 600 sale, ha diciarato di collaborare con le forze dell’ordine e di procedere all’attivazione di misure di sicurezza al fine di evitare un’altra strage; cosicchè sono stati vietati qualsiasi tipo di travestimenti, maschere e armi giocattolo all’ingresso nelle sale.
Ovviamente non sono mancate le dichiarazioni delle controparti. Il regista in primis non si è tirato indetro nel difendere la sua cretaura dichiarando “non abbiamo fatto il film per provocare” e lo stesso attore protagonista ci ha tenuto a dire la sua con una risposta che non ammette repliche: “se non conosci la differenza tra giusto e sbagliato, allora ci sono un sacco di cose che puoi interpretare come vuoi”; infine anche il colosso cinematografico Warner ha sentito la necessità di intervenire data la delicatezza del tema dichiarando: “non è intenzione della pellicola, di chi l’ha creata o dello studio glorificare questo personaggio come un eroe” provando a spegnere una volta per tutte ogni polemica e proccupazione.
di Carlo Candidi
4/10/2019