Parola di Mr. What Women Want
Ci sono donne che sono sempre state belle, così belle da non poter essere ignorate.
Le vedi (raramente) camminare per strada, leggiadre, appena appoggiate su tacchi sui quali sembrano essere nate, e su cui sembrano talmente a proprio agio da dare l’impressione di poter spiccare il volo da un momento all’altro. Incedono con passo sicuro, dall’alto di un’armatura fatta di mascara, phard, fondotinta, rossetti e profumi che sembrano fatti apposta per catalizzare l’attenzione del mondo.
Sono quasi sempre giovani, snelle e lisce; sono quel tipo di donna a cui sta bene praticamente tutto, quelle che la moda utilizza per dire alle altre, che non hanno la stessa fortuna, che quel capo di abbigliamento renderà anche loro così, o almeno un pochino più simili. Hanno imparato negli anni a guardarsi in giro senza farsi notare mentre lo fanno, ed anzi fanno di tutto per dare l’impressione di non dare mai retta agli sguardi (maschili e non), che però sentono addosso. Sempre. Sono quelle che basta una foto sui social e “scusate se non sono riuscita a rispondere a tutti i messaggi, ma siete troppi…”
E la loro storia personale parla di bellezza dalla notte dei tempi, fin da piccole; la bambina più carina alle elementari, la più corteggiata al liceo, quella che all’uscita dell’università trova ad attenderla una decapottabile e un guidatore di quindici anni più vecchio di lei col sorriso dichiaratamente soddisfatto per la preda fresca tra le mani; la preferita del capo al lavoro, basta un piccolo, velato, quasi impercettibile atteggiamento seduttivo ogni tanto; giusto per tenere la corda tesa.
Donne perfette, direte voi; donne che hanno tutto ciò che vogliono; donne felici.
Raramente invece. Perché paradossalmente, è proprio la loro inevitabile bellezza a costituire il peggior rischio di infelicità, a venire pagata a caro prezzo.
Non so se vi è mai capitato di ragionarci sopra ma, molto spesso questo tipo di donna si abitua, nel corso degli anni, ad avere ciò che vuole con una certa facilità, soprattutto dal mondo maschile; quasi sempre basta un sorriso per ottenerlo. Ma ciò fa si che essa, a meno che non accada qualcosa di imprevisto che la costringa ad una sana autocritica ed autoanalisi, non riesca a sviluppare gli strumenti caratteriali indispensabili a metabolizzare correttamente quelle delusioni che capitano alle persone normali, ma che la vita inevitabilmente prima o poi riserva a tutti; un po’ perché ad un certo punto la bellezza se ne va, un po’ perché ci sono casi in cui ci sono altre bellezze in competizione, e un po’ perché non tutto si può conquistare con un sorriso. E quando accade, emerge un’altra persona, decisamente meno bella: immatura, viziata, fragile, aggressiva, e quel che è peggio quasi sempre incapace di valutare se stessa obiettivamente, con limiti e difetti, accusando invece il mondo intero di astratte congiure nei propri confronti. E allora tende a diventare insofferente nei confronti delle regole, dei fallimenti, degli insuccessi, e ad avere un pessimo rapporto con la quotidianità. Ho visto aspiranti soubrettes fare scenate pazzesche al ristorante (e perdere in un secondo l’immagine pubblica di fidanzatine d’Italia) perché non sono state servite per prime, oppure davanti ad un locale perché non è stato concesso loro di saltare la fila, perché non sono riuscite a farsi togliere una multa, e così via. Scene piuttosto imbarazzanti.
Questo tipo di donna, che lo crediate o no, anche con gli uomini avrà notevoli problemi; perché se all’inizio la bellezza le consentirà di fare assolutamente il bello e il cattivo tempo con un maschio completamente ubriaco di testosterone, dopo un po’, quando l’ormone sarà sceso e il cervello sarà più libero, anche il parnter più cretino capirà con chi ha a che fare, e agirà di conseguenza.
Questo ci riporta ad una pratica, particolarmente in uso nel mondo maschile, definita “differenziata sentimentale”, e in qualche caso, più volgarmente, “pantaloni in mano”.
Per sapere di cosa si tratta però, dovrete aspettare la prossima settimana.
Per il momento ricordate che la natura, nel suo grande disegno, prima o poi presenta il conto.
A tutti.
Buona settimana.
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