La percezione comune del Pride è che sia una grande festa. Ma è importante sapere che il Pride è, prima di tutto, una protesta.
La tappa milanese del Pride – manifestazione che ha preso il via il 9 giugno a Roma – è fissata per domani, 30 giugno. Si conclude in contemporanea anche il ciclo delle marce e parate che celebrano il Pride con gli appuntamenti di Padova, Palermo, Perugia e Pompei. Il 28 giugno è stato ufficialmente eletto come Giornata mondiale del Pride, termine ormai preferito per includere oltre agli omosessuali l’intero panorama Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali, transgender) che celebra il proprio orgoglio sotto le insegne della bandiera arcobaleno, talismano dei diversi orientamenti di sessualità.
Il termine “orgoglio” nasce come risposta e reazione a uno stigma, più precisamente dai moti di Stonewall del 1969. Storicamente, lo ‘Stonewall Inn’ è un bar gay-friendly in Christopher Street, Greenwich Village, a New York. Nella notte tra venerdì 27 e sabato 28 giugno del ’69 la polizia irruppe nel locale per una delle frequenti retate che all’epoca spesso colpivano bar e club frequentati da omosessuali, nel corso delle quali venivano identificati e schedati tutti i presenti. La polizia si accaniva talvolta appellandosi a presunte infrazioni al “buon costume” che sfociavano in arresti per “atti osceni” o “indecenza”.
In quell’occasione, nel giugno ’69, i clienti del bar si erano ribellati, e la situazione si era evoluta in una rissa. Gli agenti, arrestati i protestanti, all’uscita del locale si erano trovati a dover fronteggiare una folla ostile. Ne scaturirono altri tafferugli, che costrinsero la polizia a ripiegare dentro lo stesso Stonewall. Alcuni gay furono pesantemente picchiati dalla polizia mentre la rissa continuava ad espandersi, si lanciavano slogan e bottiglie contro la polizia che nel frattempo aveva chiamato i rinforzi. Il bilancio fu di 13 arresti, 4 poliziotti e un numero imprecisato di manifestanti feriti.
La conflittualità trovò un suo alveo nei fermenti e movimenti di protesta che attraversavano allora l’America. Come accaduto per altre istanze – antibelliche e pacifiste contro la guerra in Vietnam, per i diritti civili e delle minoranze, come quella di afroamericani e nativi – si organizzò, alla fine di luglio, il Gay Liberation Front (Glf), che ispirò analoghe organizzazioni in altre parti dal mondo, a cominciare dall’Europa. A un anno dalla rivolta, fu indetta a New York una commemorazione dei moti di Stonewall. Il Glf organizzò una marcia dal Greenwich Village a Central Park cui parteciparono tra le 5mila e le 10mila persone: era nato il Gay Pride. Un anno dopo in Italia prendeva forma un nucleo di organizzazione, e una prima manifestazione ebbe luogo nel luglio del 1972 a Sanremo. Attivismo e manifestazioni proseguirono negli anni finché a Roma nel 1994 si tenne il primo Gay Pride nazionale ufficiale.
di Marta Clinco