Dal wispy bob al pixie cut, tutti i consigli dell’esperto su come sceglierli, realizzarli e attualizzarli
“C’è così tanto da raccontare su Lady D…”: si apre così l’intervista che Treatwell, leader in Europa nella prenotazione online di servizi beauty e wellness, ha realizzato con Cosimo Mazzeo, titolare dell’omonimo salone iscritto al portale. Un viaggio per ripercorrere le tappe che hanno segnato l’evoluzione dei tagli della principessa più amata e chiacchierata di sempre. A pochi giorni dall’uscita nelle sale di Spencer che vede Kristen Stewart come protagonista, l’esperto svela le modalità di realizzazione, i consigli e le curiosità attorno a sei acconciature di Diana che ancora oggi, con qualche sfumatura, continuano a fare scuola nel mondo dell’hair styling.
Caschetto corto con frangia sfilacciata (1980) e piena (1981)
Nei mesi del fidanzamento con Carlo, il look di Diana è quello tipico – ma sofisticato – di una ragazza inglese appena ventenne: sporty chic e sbarazzino, forse anche per merito del taglio medio corto con frangia sfilata, perfetta per incorniciare il suo viso giovane, ancora ovale e un po’ “paffuto”. Punto di svolta nella vita, ma non tanto nell’hair style, sono le nozze reali nel 1981. Per il grande giorno il caschetto rimane XS con il ciuffo appena spostato di lato e più pieno, un accessorio ideale per equilibrare le forme del volto, soprattutto se lungo e quadrato, con l’effetto ottico di accorciarlo.
1985-1986: wispy bob mosso e vaporoso
Nel pieno degli anni 80, Lady D si mostra all’ormai conquistata opinione pubblica con quello che diventerà il taglio simbolo di quell’era: il wispy bob, un pixie voluminoso e mosso spazzolato all’indietro. Per ricreare a casa questa acconciatura non si possono trascurare le tecniche di messa in piega di quegli anni dettate dall’inseparabile duo “casco e bigodini” il cui risultato erano onde iper definite e scenografiche che nel 2022, forse, fanno un po’ vecchio stile. A non passare mai di moda, invece, è l’effetto wavy che oggi si può realizzare con strumenti ben più innovativi, da quelli high-tech degli arricciacapelli ai bigodini adesivi, senza ovviamente dimenticare le mani esperte dei propri coiffeur di fiducia. Per fissare più o meno a lungo lo styling, sono ottime sia le mousse che le lozioni spray texturizzanti.
1987-1988: passione accessori
Diana è stata e sempre sarà l’acquisizione più fashionista e anti-conformista della Royal Family e dalla quale ancora oggi si trae ispirazione per rendere un look memorabile e sempre elegante. Indimenticabili i dettagli come la collana con l’iniziale, gli occhiali da sole stravaganti, i collant audaci, fino agli accessori per capelli come i fiori di seta, l’iconica fascia sulla fronte in stile anni 40 con rilettura punk e il fermaglio a forma di stella glitterato. Tutti supplementi volti a impreziosire una chioma dal colore già di per sé unico: il biondo cenere naturale. Negli anni 80 la base dorata veniva valorizzata con colpi di sole in cuffia e uncinetto, una tecnica superata poi nel tempo dal tricotage, ovvero le meches realizzate con carta argentata.
1990: pixie cut con frangia
Il pixie cut è il taglio sbarazzino – “da folletto” in inglese – e dal gusto un po’ garçonne anni 20 che ha coronato l’immagine della donna elegante e mai snob che era Diana. Di forte tendenza negli anni 90, oggi il pixie viene rivisto, non tanto nella tecnica del taglio, quanto nello styling che punta tutto sulla realizzazione di una texture dei capelli morbida e lucente. Pratica, ma soprattutto versatile, questa soluzione può essere modulata a seconda delle caratteristiche di ogni volto e dei gusti personali, ovviamente. Per chi ha un viso più tondo, scegliere di abbinarvi un ciuffo importante può rivelarsi un escamotage per assottigliare otticamente le rotondità, così come, per le forme più squadrate, una scalatura marcata è in grado di addolcire i tratti più spigolosi del viso.
1995: flipped hairstyle ed effetto wet
Taglio corto con punte all’insù ed effetto bagnato sono i look sfoggiati dalla principessa dopo aver chiuso un capitolo importante della propria vita segnato dal divorzio. Due stili piuttosto sovversivi riportati in auge oggi con, rispettivamente, il mullet 2.0, meno rock e più urban, e l’effetto wet morbido e naturale. Se per il primo non si può che affidarsi a forbici e mani qualificate, sul bagnato c’è qualche margine per un fai-da-te ben riuscito. Oltre allo stato dei capelli che devono essere puliti e risciacquati da ogni possibile residuo di shampoo e balsamo, il segreto è spalmare delicatamente il gel tra le mani e applicarlo sulle ciocche semi asciutte, passare un olio lisciante per donare lucentezza all’acconciatura e lasciare infine asciugare i capelli naturalmente. A seconda dell’occasione si può optare per un wet style totale dalle radici alle punte, perfetto per il giorno, oppure parziale, cioè solo sulle estremità o semi-bagnato, molto glam e quindi ideale per la sera.
1996-1997: carré corto e liscio con frangia alla francese
Le ultime immagini prima del triste addio ritraggono Diana con un mini caschetto con frangia, una capigliatura di un’eleganza senza tempo, merito delle lunghezze extra corte ad altezza mandibola e del ciuffo ordinato. Fa subito bon ton, e infatti rientra nella famiglia dei bob alla francese, il taglio dall’apparenza messy ma in realtà studiato nei minimi dettagli, personalizzabile a seconda dei volumi e delle simmetrie calcolate su tutta la parte alta della figura.
di redazione digital
16/03/2022