Facciamoci guidare da Mondrian.
“Linee orizzontali e verticali costruite con coscienza ma non con calcolo, guidate da un’alta intuizione, e portate all’armonia e al ritmo”.
È il Piet Mondrian degli anni ‘20 e ‘30, pittore olandese importante esponente del movimento artistico De Stijl, che proveremo a ricalcare sulle pareti di casa nostra, per ottenere una stesura pittorica che rincorra i suoi principi teorici.
Sebbene le tele di Mondrian non consistano, formalmente, in nient’altro che nel rapporto tra linee, colori e superfici, combinati per dare adito ad armonie ed equilibrio, non bisogna valutarle alla stregua di una veduta semplicistica e infantilistica. L’effetto da lui ottenuto è il risultato di anni di concettualismo e spiritualismo vissuto e studiato attraverso l’arte moderna.
Quello che ci proponiamo non è certo un corso accelerato di arte (tecniche o storia che sia) ma piuttosto piccole indicazioni per esprimere, attraverso i colori primari, il nero, le forme geometriche di quadrati, rettangoli e linee, un sentimento dell’astratto libero da un approccio contenutistico e rappresentativo. E soprattutto riportare, sottoforma di linee e colori, quello che Mondrian ritiene essere la costituzione fisica della coscienza, nonché attività artistica stessa.
Attenzione alla forma più che al contenuto per risaltare ciò che nelle proprie abitazioni è raccolto. Uno sguardo ipnotico sulle pareti di casa per esplorare gli interni e il vissuto quotidiano di una stanza. Un formalismo astratto che si ispira alla tendenza olandese dell’ordine mentale. Ma non alla ragione, è un collegarsi e ripetere la struttura interna, universale e oggettiva. Inoltre è insito nel lavoro di Mondrian (e dunque nel nostro) l’intenzione di riportare il mondo esterno nel mondo interno, e viceversa, per perseguire un concetto universale. Una verità che non si scontra con l’apparenza ma con l’essenza. E all’interno delle proprie abitazioni giace il nostro vivere, la nostra esistenza, i nostri segreti, tutto ciò che è perché è come noi sappiamo che è.
Quello che bisogna sottolineare è il sentimento dell’istinto, della pura imprimitura dell’intuizione. Ma deve essere comunque accompagnata da un senso critico e da una cogente veduta d’insieme.
Le linee devono essere tracciate ortogonali tra di loro a formare rettangoli, diversi tra loro per dimensione e proporzione.
Pensate sia semplice riprodurre un Mondrian sulle pareti della propria casa considerando le forme senza il colore? No, è impossibile. Il colore è ciò che dà vita a quegli effetti ed è ciò che permette a noi di trasformare le nostre pareti.
E allora parliamo del colore.
Le linee nere sono gli elementi della composizione che danno maggiormente il senso della piattezza. Un po’ come la pupilla dell’occhio spalancato de Il falso specchio di Magritte. Assenza di profondità, se fosse solo per le linee che determinano le forme. Una volta costituiti rettangoli o quadrati, c’è da riempirli con il colore. Rosso, blu o giallo. Colori primari. La scelta della quantità di forme riempite di uno dei tre colori rimane a discrezione della persona; tanto semplice è la pennellata: rigorosamente verso un’unica direzione.
Per ultimo il bianco, che non è quello della parete, ma bensì quello che viene donato attraverso successive stratificazioni governate da direzioni plurime. Ed è qui che il senso della profondità può trovare accreditamento sulla parete e formare come un risucchio dell’intera composizione.
Per una maggiore o minore evocazione di stati d’animo soggettivi, dipingere più o meno rettangoli con i colori primi.
Attenzione dunque alla quantità di colore in base a ciò che si vuole ottenere e suscitare…come lo stesso Mondrian aveva ben intuito.
I rettangoli, le forme geometriche determinate dalle linee nere, sono caratterizzate per avere la capacità intrinseca di superare la limitazione della sua forma attraverso la contrapposizione di termini opposti, la verticalità e l’orizzontalità. Si crea un equilibrio attraverso il superamento della limitazione della chiusura data dalla forma, equilibrio e armonia che governa il tutto.
Lo stile riduttivo, così spesso imitato, di Mondrian continua ad ispirare i mondi dell’arte, della moda, della pubblicità e del design.
di Chiara Mura