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Maisìa: il capitolo del riscatto della Donna

05 martedì 2016 visualizzazioni:

La nuova fragranza di Gabriella Chieffo

Gabriella Chieffo ha presentato Maisìa, la sua nuova fragranza, all’ottava edizione di Esxence – The Scent Of Excellence. Dopo Collezione 14 basata sulla ricerca del tempo perduto, rappresentato dal potere olfattivo di Lye, Camaheu, Ragù e Hystera, e quella del 2015 rivolta alla ricerca dell’Io profondo con Acquasala e Variazione di Ragù, la Collezione 16 si apre con un nuovo concetto portato all’estremo: una Donna indomita che sfida le tenebre dell’ignoto e del pregiudizio e affronta la devastante potenza dell’Amore.

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Con la Collezione 2016 si vuole, infatti, celebrare un concetto assoluto di Donna, una donna che rifugge dal ruolo di pedina del Destino e si fa lei stessa destino di sé, una Donna difficile, che fa paura perché basta a sé stessa e che anche nel momento della resa vince comunque, allorché i suoi principi le sopravvivono.

Maisìa è una fragranza fresca e calda insieme, pulita e lineare che salda il legame con le precedenti collezioni, delle quali conserva la firma olfattiva.

Per presentare in assoluta anteprima Maisìa, Gabriella Chieffo è partita da approfonditi studi ingegneristici sul tema “light and shadow” con l’idea di fare proseguire il binomio che da sempre lega il brand all’arte dando vita ad un’istallazione unica in grado di dare forma all’immateriale. Così è stata realizzata una scultura di luci e ombre nella quale è l’assenza di materia a prendere forma e a dare vita alla donna d’ispirazione, espressa olfattivamente in Maisìa.

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Raccontaci di questa nuova fraganza

“Collezione ’16 si apre con Maisìa, che significa non sia mai in salentino. È il grido delle donne che un tempo venivano bruciate vive, è il grido delle donne tuttora arse al rogo del pregiudizio, di quelle sterminate tra le mura di casa, quello lacerante delle donne che in alcuni luoghi vengono ancora sottoposte a pubbliche esecuzioni sotto lo sguardo ipocrita e inerme del mondo. E’ il grido di ombre che fanno rumore, il grido di ombre che fanno luce. Maisìa racconta la storia di una donna sensuale e volitiva, accusata di stregoneria in virtù della profonda conoscenza della natura e dei suoi rimedi. Spesso infatti era questo il destino riservato alle donne che conoscevano il potere curativo delle erbe, tacciate di usare questo potere per “affatturare” i cuori. Il fatale binomio bellezza-conoscenza diventa così un peccato fatale, da espiare con la morte al rogo. Maisìa è la formula usata per scongiurare il male, è il grido di scherno che la folla lancia contro questa donna che non cede alle intimidazioni e che resta fedele a se stessa fino alla fine, consapevole della sua innocenza e di aver consegnato il proprio cuore ad un solo uomo, lo stesso che la guarda morire, impotente e passivo. È questo il momento culminante rappresentato dal visual, quando con il suo estremo sacrificio Maisìa perde la vita, ma riscatta i suoi principi che riecheggeranno come un monito. Questa fragranza apre un nuovo capitolo, che segna l’evoluzione dalla memoria al riscatto, in realtà una donna che continua a vivere…

La fragranza si apre con le note verdi delle foglie di fico, un frutto sensuale e ricco di significati anche mistici, e subito si riscalda con le note di fuoco speziate e piccanti, che danno temperamento a questo jus. Narciso e ginestra suggeriscono un effetto quasi tattile, tridimensionale, alla fragranza che si chiude con legno affumicato di guaiaco, sandalo, ambra nera e una nota cenere, che rappresenta il culmine della storia narrata.

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Quindi questa è la descrizione della donna che vedi indossare il profumo?

“I miei profumi, e Maisìa non fa eccezione, sono unisex. Quando creo una fragranza non penso a chi potrebbe indossarla, ma è un atto creativo e un’ispirazione che me la fa comporre La donna che esprimo mi ha dato l’ispirazione per creare la fragranza. Sono partita dalle notizie di cronaca, che ancora oggi, tristemente, riportano episodi in cui donne, madri, mogli, perdono la vita a causa di terribili pregiudizi. Ciò che accadeva oltre un secolo fa accade ancora oggi…”.

Quanto c’è di te in Maisìa?

“Tutto, il 100 %. Io sono al di fuori di ogni logica commerciale, quando compongo lo faccio per necessità, per estrinsecare la parte creativa di me che altrimenti resterebbe sopita.”

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Le differenze con le altre fragranze quali sono?

“Le mie fragranze sono tutte completamente diverse perché cambiano le materie prime che le compongono. Resta la firma olfattiva, l’impronta creativa, ossia quella di una fragranza persistente, di spezie che amo e dunque inserisco. Ma finora non avevo mai fatto un fruttato-fiorito.“

Il packaging quanto descrive poi la fragranza?

“Tanto. Abbiamo sostituito i tappi, non più realizzati in pietra leccese ma utilizzando la vecchia tecnica delle cementine, rivisitata dal nostro laboratorio in chiave moderna. Il lusso per me è semplicità: si tratta quindi di utilizzare un materiale in apparenza povero, ma dal grande valore espressivo. Lo stesso vale per la scultura site-specific di luci ed ombre realizzata a Esxence per presentare Maisìa. La proiezione della luce genera il profilo di una donna, un’assenza di materia che si riempie di senso e vuole simboleggiare tutte le donne che oggi non ci sono più la cui presenza però, rimane un elemento importante.”

 

A cura di Redazione

8/04/2016