Milano, capoluogo della Lombardia, capitale della moda e della borsa italiana nasconde delle perle gastronomiche forse sconosciute a chi va e viene da questa grande metropoli per motivi d’affari o di svago. Un gustoso cuore della città da assaggiare e assaporare.
Per chi viene dalla realtà delle piccole cittadine, Milano, è una strana realtà in cui tutto corre, tutto è illuminato, tutto va veloce e senza un preciso ordine naturale. La città esorta uno stato di confusione e un qualcosa di assolutamente affascinante allo stesso tempo. C’è un periodo poi che rende Milano ancora più stuzzicante, più magica: il Natale. L’enorme albero in Duomo, le infinite luci lungo le vie, la gente che corre avanti e indietro in cerca dei regali e qualche anno anche la neve a riempire alcuni spazi vuoti.
Pensando all’arrivo del Natale uno dei punti fermi, uno dei cardini della gastronomia Milanese è sicuramente “G.Cova & C.”, un sublime Bistrot nel quale, ormai 85 anni fa, venne ideata la ricetta del vero “Panetùn de Milan”. La ricetta, segreta come tutte quelle di successo, è custodita dal Mastro Fornaio; quest’ultimo ha ideato, in occasione dell’85° anniversario di “G.Cova & C.”, un’edizione limitata: “La Linea 85°”, un sublime panettone a cui viene associata la sagoma del Duomo di Milano, accoppiando in questo modo due dei maggiori simboli della città. La peculiarità di questa linea è il fatto che vi sia allegato un libro rieditato e tradotto in 8 lingue contenente proverbi saggi e beffardi di tre autori milanesi, il quale vi farà sicuramente fare due risate (forse anche amare) prima di gustarvi il dolce “panetùn”. Ma questo storico locale non è solo una pasticceria e soprattutto non è solo durante il Natale che nutrirà dolcemente i nostri sensi: infatti al numero 10 di via Cusani si verrà deliziati tutto l’anno e durante tutti i pasti della giornata. “G.Cova & C.” inizia a prelibarci sin dal mattino, dal pasto più importante della giornata: la prima colazione. Pane e succhi freschi, marmellate, cereali bio e tisane sono solo alcuni dei prodotti che potrete assaggiare prima di andare a lavoro o a visitare la città illuminati dalle prime luci del giorno. La famosa pasticceria pensa a tutti, ragazzi che si svegliano tardi dopo una serata difficile, visitatori curiosi o uomini con un languorino a metà mattinata, dal momento che, il sabato e la domenica, sarà possibile trovare un delizioso brunch, dalle 11 alle 15 da “G.Cova & C.”. Turisti e lavoratori potranno poi concedersi un break di gusto a pranzo; il bistrot per questo pasto offre piatti ogni giorno diversi (à la carte), gustabili nel locale oppure, per i più frettolosi, messi in un elegante contenitore per poter pranzare dove più si gradisce con la formula “PIC LUNCH IN A BOX”. Se vi dovesse capitare di girovagare per le vie di Milano con gli amici, dopo aver fatto un giro in centro tra gli infiniti negozi di questa città sarete sicuramente affamati a causa di lunghe camminate avanti e indietro. In più, la voglia di stare a Milano la sera è tanta, il movimento che non conosce orari e le luci in ogni angolo rendono questa metropoli ancora più stuzzicante. È il momento dell’aperitivo da “G.Cova & C.”, grazie alla sua posizione nel centro di Milano è facilmente raggiungibile anche per chi non conosce bene la città; se tutto questo non è abbastanza, se non siete ancora stuzzicati dalle prelibatezze del bistrot, un ulteriore incentivo che dovrebbe spingervi a recarvi in questo favoloso locale è l’esclusivo “G.Cova & C. Shake”, quanti altri locali inseriscono una macerazione di panettone nel Campari ghiacciato? Da provare, indescrivibile a parole! Una creazione di Oscar Quagliarini, barman di fama internazionale che ha ideato questo drink esclusivamente per il bistrot. Gustosi ed eleganti regali per amici e parenti sono acquistabili presso l’emporio “G.Cova & C.” per far deliziare anche ai palati delle persone a cui vogliamo bene queste prelibatezze tipicamente Milanesi.
“Milano, ogni volta che mi tocca di venire, mi prendi allo stomaco mi fai morire” cantava il bolognese Lucio Dalla, che raccontava una città un po’ pazza, quasi faticosa agli occhi di un estraneo, ma comunque così bella e misteriosa da non poter fare a meno di tornarci (anche per le sue delizie gastronomiche).
di Marco Trevisan
9/11/2015