Parola di Mr. What Women Want
Care amiche; se siete in quella fase della vita in cui se un uomo non vi accetta come siete allora “avanti il prossimo”, questo articolo non fa per voi; ed anche se siete in quel momento in cui “sto meglio da sola” forse è meglio darci appuntamento alla settimana prossima. Ma se siete insieme a “lui” da qualche anno e desiderate che si metta in ginocchio con una piccola scatolina scura in mano ma il momento non arriva mai, e la cosa vi preoccupa alquanto, allora è il caso di fare due oneste chiacchiere sugli uomini e il matrimonio. Ma per parlare di uomini e matrimonio, e per potervi suggerire atteggiamenti che possono fargli pensare “magari questa me la sposo” dovete accettare prima di tutto che questo articolo sia obbligatoriamente, assolutamente e schifosamente maschilista; ma se volete davvero una mano, non è possibile fare diversamente.
Eh già, perché gli uomini, almeno nei primi 35 anni di vita circa, non sono particolarmente “votati” all’unione per la vita; fosse per loro attrezzerebbero una grande parete a muro e la riempirebbero di foto di “trofei di caccia”; con nome, data e voto. Insomma la mitica agendina dell’avvocato Roberto Covelli, storico personaggio di Christian De Sica in molti cinepanettoni.
L’esigenza di sposarsi, nell’uomo arriva mediamente dieci anni dopo quella del sesso opposto; prima che in lui maturino le cose l’idea del matrimonio è vissuta in parte come un lutto; il lutto della funzione primaria del maschio stesso; significa abbandonare l’istinto primordiale, rinunciare alla caccia, in qualche modo all’essenza stessa della mascolinità. Ma questo non perché non vi ami, intendiamoci; non ha nulla a che vedere con l’amore, nella mente maschile, ma con la mancanza, anche solo potenziale, della libertà.
In questi casi una donna si trova di fronte ad una scelta; può forzare la mano rischiando tutto (o mi sposi o ti mollo), oppure più prudentemente può inserire sottopelle nel partner, lentamente, l’idea del matrimonio, lasciando che il pensiero maturi. Dipende da che tipo siete voi.
Nel primo caso non c’è molto da dire; o la va o la spacca. Ma se intendete “lavorare ai fianchi”, potrebbe tornarvi utile evidenziare i lati positivi (per lui) del matrimonio (tipo agente immobiliare). E ce ne sono alcuni, magari di una banalità assoluta, ma vi assicuro veri al cento per cento e per chiunque. Vediamoli.
– Non ve lo direbbe mai ma, quando un uomo pensa ad una donna come l’ultima con cui andrà a letto, come minimo la pensa bella. Credetemi, andare a letto la sera e sapere di avere di fianco una donna desiderabile è estremamente gratificante, per qualsiasi uomo. “Che scoperta!” Direte voi. Si, nella teoria, ma nella pratica? Scommettiamo che se apriamo i cassetti della metà di voi escono pigiamoni di flanella e mutandoni bianchi coi gattini?? Quindi tenetevi! Anche a letto. Imperativo presente e futuro. Tanto oggi c’è lingerie per tutte le tasche.
– Ma bella non basta; se siete l’ultima è meglio che oltre che bella (e in ogni caso) siate anche brava tra le lenzuola. Perciò, per quanto potete, lasciate perdere inibizioni, preconcetti, sovrastrutture sociali ed ecclesiastiche e lasciatevi andare. Male non fa mai.
– Guinzaglio lungo: a nessuno piace essere controllato appena si muove, nemmeno a voi. E peraltro non serve a niente; se se ne vorrà andare se ne andrà comunque. Fategli capire che il suo matrimonio non sarà una gabbia più di quanto già lui non lo immagini. Insomma fatelo stare tranquillo.
– Sebbene gli uomini di oggi siano (anche grazie alle donne) fortunatamente inclini a collaborare in casa, quello domestico è sempre un terreno insidioso per molti di loro. Quindi, se in fondo in fondo farete loro capire che fondamentalmente sarete sempre voi a “guidare la nave”, e lui avrà sempre un ruolo “da aiutante”, avrete preso punti importanti.
– And Last but not least, come sempre, non basta che lo capiate voi, anche lui deve capirvi. E fa fatica. Perciò parlate chiaro; i musi lunghi non sono mai serviti a niente.
Buona settimana.
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17/3/2015