(intervista a Virginia Draghi)
Buongiorno amici, da questa settimana vorrei periodicamente dedicare uno spazio a VOI!
Che siate “addetti ai lavori”, colleghi, appassionati o semplicemente curiosi nel mondo della pole dance. Mi piacerebbe rivolgervi qualche domanda, ma anche rispondere alle vostre e ascoltare il vostro pensiero.
Vi presento una delle Pole Dance Area’s Girls che hanno “fatto fortuna” all’estero, che si sono appassionate con noi alla pole dance e dalle quali oggi cerchiamo “contaminazioni” culturali e stilistiche.
Abbiamo già avuto modo di ospitarla nelle nostre manifestazioni in qualità di insegnante, iniziò proprio con noi come studentessa ed ora è impegnata attivamente nell’ambiente delle competizioni in Canada.
Oggi ho intervistato Virginia Draghi, fiorentina DOC emigrata all’età di 24 anni dando letteralmente una svolta alla propria vita!
Ciao Virginia, benvenuta! Perché questa decisione di lasciare l’Italia proprio per il Canada?
Per amore. Jeremy, mio marito, e’ canadese. La decisione di muovermi oltreoceano è stata difficile ma, per amore, questo ed altro!
Di cosa ti occupi attualmente?
Sono una pole dancer a tempo pieno! Insegno, faccio lezioni di gruppo e lezioni private, oltre ad esibirmi di tanto in tanto quando si presenza una buona occasione. Il resto del tempo è dedicato agli allenamenti e alla preparazione delle classi. Al momento sto pensando ( ancora in maniera riluttante ) di entrare nel circuito competitivo.
Cosa ti fa sentire riluttante riguardo questa prospettiva?
Ci sono tanti motivi… uno è il fatto che crescendo ho praticato tanti sport, dalla pallavolo all’atletica… e le gare mi hanno spesso lasciato un sapore amaro in bocca. Non per i risultati ma per l’effetto che la competizione ha sulle persone… diciamo che non sempre la competizione era “sana”. Mi ha sempre fatto perdere interesse per la disciplina. In questo caso con la pole dance non credo il problema si presenterà, visto che questa passione è qui per rimanere! Vedremo…
Hai detto che hai fatto molti sport prima di questo.. e di cosa ti occupavi prima di dedicarti alla pole dance a tempo pieno?
Si ma le mie esperienze sportive si limitano a quando ero bambina e appena adolescente. Ho lavorato per qualche anno come stagehand nell’industria musicale e della moda. Muovere carichi pesanti ha avuto un ruolo decisivo nello sviluppo della forza, cosa che poi mi è tornata utile con la pole.
Come e quanto la pole dance è presente nella tua vita attualmente?
In realtà…quando non lo è . Le ore di lezione private cambiano di settimana in settimana, le lezioni di gruppo occupano tutti i miei week end e gli allenamenti sono pressoché giornalieri. Tantissimo tempo poi è speso nell’aggiornamento professionale… dalle ricerche su YouTube alla compilazione di scalette musicali alla preparazione di costumi per spettacoli. E tanto studio! Al momento ho appena completato il corso e passato gli esami IPSF per giudici Nazionali ( sono il primo giudice per l’IPSF per il Canada ).
Come e perché hai cominciato a praticare la pole dance?
Nel 2007 mi trasferii da Firenze a Milano per lavoro… avevo bisogno di un cambiamento dopo una rottura piuttosto dolorosa con quello che era il mio ragazzo dell’epoca. Emotivamente ero a terra e con una percezione di me stessa piuttosto negativa. Sentivo il bisogno di riscoprire la mia femminilità, di sentirmi bene nella mia pelle… Non mi ricordo come approdai alla LapDance Area, credo dopo ricerche online, ispirata dai video delle esibizioni di Felix Cane e Jamilla Deville. Mi ricordo come fosse oggi la prima lezione con te Dana! E di come mi sentii più forte, più femminile e più capace, dopo una sola classe! Presi altre classi presso la Pole Dance Area, ma Quello fu il giorno in cui mi innamorai della pole dance.
Ho visto dei cambiamenti stupefacenti nelle tue performance a livello di forza ma anche di flessibilità. Quante ore dedichi agli allenamenti, nello specifico allo stretching e al potenziamento?
Intanto… grazie per il complimento! Un’ora al giorno di allenamento sul palo è lo standard minimo. Ci sono settimane in cui le ore diventano 2 al giorno di cui i primi 30-40 minuti sono dedicati al riscaldamento e allo stretching. E cerco di spendere un totale di 3 ore a settimana aggiuntive dedicate esclusivamente allo stretching. Di solito cerco di alternare le zone su cui lavoro… un giorno spalle e schiena, un giorno spaccate e così via. Il potenziamento è praticato pressoché solo sul palo. Un giorno a settimana invece è di riposo totale.
Cosa nel tuo lavoro ti da maggior soddisfazione?
La lista è lunga! Inizierei con i miei studenti, soprattutto quando realizzano che la maggior parte dei limiti sono superabili con pazienza e perseveranza… e allora lavorano duramente e quando finalmente raggiungono il loro obbiettivo (che può essere una singola posa, il diventare più forti o più flessibili ) la loro gioia e la mia sono immense! Questo concetto ovviamente è applicabile a me stessa… vedere i risultati del duro lavoro che ho fatto su di me e che continuo a fare, a livello mentale e fisico, è una grande soddisfazione! Ovviamente una grande soddisfazione è vedere lo studio dove insegno crescere ed avere successo. Credo molto in questo studio e nel garantire un’istruzione e un servizio eccellenti.
Hai un tuo studio?
Insegno e mi alleno esclusivamente allo studio Voguefit, situato a Winnipeg. La proprietaria e direttrice è Tara Meyer, con cui ho avuto il piacere e onore di lavorare per gli ultimi due anni. Sicuramente sono orgogliosa di poter considerare Voguefit una seconda famiglia
Raccontaci come viene vissuta la pole dance in Canada?
Credo che la pole dance in Canada stia vivendo una stagione simile ad altri paesi. Ormai non è più ( ovviamente ancora con eccezioni ) vissuta come un tabù ma è accettata come una disciplina rispettabile. I media e il grande pubblico stanno iniziando ad adattarsi e ora abbiamo studenti che vanno dai 14 ai 50+ anni, anche maschi!
A proposito, cosa muove anche i maschi canadesi verso la pole dance?
La curiosità! Ovviamente anche la sfida che rappresenta… essendo un’attività completa credo che i maschi si avvicinino alla pole per ottenere un workout completo e che soprattutto incrementi la forza.
Quando ti rivedremo insegnare ed esibirti in Italia?
Purtroppo credo che non sarà possibile tornare in Italia nel 2015. Quest’anno sarà dedicato alla crescita professionale, come insegnante e performer… ma nel 2016 nulla mi tratterrà dal tornare in Italia per un periodo lungo abbastanza da darmi la possibilità di insegnare ed esibirmi!
Grazie Virginia per la tua testimonianza, spero di rivederti presto sui nostri pali!
Grazie Dana! Intanto vorrei ringraziare tutti quelli che hanno partecipato ai miei workshops in passato.. per l’ospitalità e l’affetto che la comunità italiana di pole mi ha sempre dimostrato e per la possibilità di condividere con voi il mio amore per la pole dance. Non vedo l’ora di tornare in Italia e riabbracciarvi tutti! Nel frattempo, le mie energie saranno concentrate nel diventare un’ insegnante migliore e una migliore performer, per i miei studenti e per me stessa… ci vediamo tra un anno!
Noi amici ci vediamo la prossima settimana con una sorpresa MEGAGALATTICA!!! Stay Tuned!!
Con impazienza, Dana Hesse
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