( in cinque mosse)
Sembra un paradosso ma la casa in cui viviamo si trasforma nel tempo e, analogamente alle persone, col passare degli anni può perdere il suo iniziale appeal, assumere un aspetto trascurato ed appesantirsi.
Come i chili di troppo sono l’esito di un’alimentazione sbilanciata e di calorie in eccesso, disordine e mancanza di spazio sono il risultato dell’accumulo di oggetti inutili (acquisti sbagliati, regali orribili, vecchi giornali, collezioni impolverate, armadi che straripano di abiti che non indossiamo più, libri che non leggeremo mai, tecnologia obsoleta…).
Siamo circondati, soffocati, zavorrati da troppe cose,”scorie” che si sono stratificate senza che quasi ce ne accorgessimo. Per vivere in ambienti ordinati, efficienti, meno faticosi da gestire, dalle giuste atmosfere e di nuovo attraenti per noi ed i nostri ospiti non è necessario cambiare casa, ma sbarazzarsi del superfluo, ma come?
Ecco alcune sane abitudini da assumere per vincere questa battaglia ( e mantenere i risultati nel tempo).
RICONOSCERE IL PROBLEMA
E’ il primo indispensabile passo.
Come riconoscere quando è il momento di mettere ordine? “Io non sono disordinato, il mio è caos organizzato”, davvero? Non bisogna attendere che la confusione ci sommerga, ovviamente una casa vissuta non può essere impeccabile, ma esistono dei disagi che ci segnalano che abbiamo raggiunto la soglia d’attenzione.
L’ingresso inaspettato della vicina che chiede in prestito dello zucchero ti ha fatto nascondere in tutta fretta sotto il divano articoli di varia natura e la trattieni nell’ingresso per evitare che noti la pila di piatti sporchi in cucina?
Temi che gli ospiti invitati a cena chiedano di lavarsi le mani e scoprano la biancheria sporca che hai nascosto nel box doccia?
Trovi tutte le scuse per essere impegnata fuori casa, anche quando non è necessario e senti il bisogno di spazi aperti ? E’ il clutter, termine inglese per definire il ciarpame, a creare in noi quella sensazione di essere rinchiusi!
E’ il momento di guardare in faccia il disordine ed affrontarlo per non trovarsi sepolti vivi nella propria casa.
NON CERCARE LA PERFEZIONE
Non bisogna vivere in maniera ossessiva o nevrotica la predisposizione verso l’ordine, è un errore pensare di dover ottenere ambienti immacolati come quelli pubblicati nei cataloghi, progettati ed allestiti fin nei minimi dettagli da squadre di professionisti del design e del marketing con lo scopo di creare ambientazioni distintive. La casa deve essere armonica, ma rimanere vivibile per te ed i tuoi cari, è naturale che si disordini e sporchi abitandola!
NON PARTIRE IN QUARTA
Come non è possibile dimagrire 7 chili in due giorni, non pretendere di passare dal delirio ad una casa da manuale nell’arco di un week-end, sarebbe impossibile e la frustrazione ti porterebbe a ricadere nuovamente nel disordine. Proponiti invece una serie di piccoli obiettivi quotidiani, cominciando per esempio dalla pulizia di un solo cassetto dell’armadio oppure dal riordino dell’armadietto dei medicinali o del portariviste e stabilisci un limite di tempo per completare l’operazione controllando con un timer (non più di mezz’oretta). Tutti questi compiti richiedono davvero poco tempo ma ti faranno sentire meglio e daranno la motivazione per continuare con il declutter. Una volta terminato il compito, gratificati dedicando un po’ di tempo ad un’attività che ti piace.
NON RIMANDARE
Collegato a quanto appena detto: evitando le “grandi manovre”, dedicare a questo programma mezz’ora nell’arco della giornata non solo è possibile, ma sarà progressivamente più semplice perché l’ordine creato innescherà un circolo virtuoso, rendendo sempre più veloce la gestione complessiva della casa.
L’ORDINE COME STILE DI VITA
Sembra scontato, ma il modo migliore per fare ordine è …non fare disordine. Definisci chiaramente dove riporre ogni oggetto, il vecchio motto “ogni cosa al suo posto e un posto per ogni cosa” è sempre valido: evitare di creare disordine, mettendo subito gli oggetti nel giusto posto invece di accumularli ovunque, rende più rapido riassetto e pulizie quotidiane. Il tempo così recuperato potrà essere utilizzato per effettuare più frequentemente la revisione di ciò che è conservato in cassetti e armadi.
Simona Ferri