E’ filosofo, vegetariano… e chef d’alta cucina. Naturalmente vegetariana. Due concetti, quello dell’alta cucina e quello del vegetarianismo, che per Simone Salvini, 44enne fiorentino, ex capo cuoco dello stellato Joia di Pietro Leemann, si sposano in un’armonia di sapori e di vita ormai da moltissimi anni. Non tutti soddisfacenti. «C’è stato un tempo in cui noi cuochi vegetariani eravamo relegati in un angolino di cucina – racconta Salvini, recente- mente ospite con le sue preparazioni alla decima edizione di Identità Golose. Adesso con l’aumento delle persone che fanno scelte alimentari di- verse anche l’alta cucina vegetariana e vegana vive un periodo di grande fervore».
Quindi c’è bisogno di saperne di più su ingredienti e preparazioni… “Per questo ho fondato Organic Academy, uno strumento con il quale cerco di diffondere il sapere vegetariano sulla cucina a quanta più gente possibile attraverso corsi e conferen- ze diversificate per i cuochi e per chi vuole soltanto saperne un po’ di più”.
Perché ci si dovrebbe avvicinare al vegetarianismo?
“Io l’ho fatto perché ho sentito una voce interiore. Ma ci si potrebbe fidare di scelte analoghe fatte da personalità illustri o dei consigli dei cardiologi e degli oncologi di aumentare le porzioni di verdure, cereali e legumi diminuendo il consumo della carne rossa al quale pare sia riconducibile l’insorgenza di alcune malattie abba- stanza pericolose”.
Non solo vegetarianismo. Cresco- no anche veganismo e crudismo… “I vegani, oltre carne e pesce, escludono tutti i derivati animali come miele, uova e latte. I crudisti sono vegani che rifiutano ogni trattamento termico, quindi la cottura sul fuoco o in forno. Si tratta di scelte militanti non per tutti: possono dare molta soddisfazione a chi le attua, ma anche molta tristezza”.
Qual è la prima cosa che si dovrebbe provare a cucinare per “rallegrare” queste scelte?
“Serve molto amore, il che significa cucinare con passione avendo la consapevolezza di fare una scelta in armonia con la natura”
