Le neuroscienze in aiuto di tutti coloro che soffrono il ritorno alla vita di tutti i giorni
Cosa succede al cervello al rientro dalle vacanze? Molte persone lamentano alla ripresa delle attività lavorative una ridotta produttività e una scarsa energia. Sembra un controsenso. Il rientro dalle “ferie” dovrebbe essere un momento ad alta efficacia, visto il periodo di relax appena trascorso. Le neuroscienze confermano che lo stress da rientro è fondato biologicamente e si può ridurre con semplici pratiche di Biohacking. Cos’è il Biohacking? Per usare la metafora informatica, l’idea è che il sistema nervoso sia come un software. Se “Hackero” un network informatico, carpendo le password, sono in grado di cambiarlo dall’interno e usarlo per raggiungere i miei scopi. In questa disciplina si usa quello che si scopre sul cervello per potenziarlo o ridurre i fenomeni negativi che lo colpiscono cambiando, anzi hackerando, direttamente la biologia del sistema nervoso.
Perché molte persone vivono con difficoltà il rientro? Dipende dai livelli di stress, quindi dal cortisolo. Nell’immaginario di tutti quando parliamo di stress, si attivano associazioni mentali negative. In realtà esiste l’eu-stress (“stress buono”) e il di-stress (“stress cattivo”). Quando i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, sono nella media, viviamo un momento di eu-stress, il nostro sistema nervoso è pienamente attivo. I sistemi biologici sono all’erta, ma non troppo, permettono buone prestazioni mentali. Quando invece il cortisolo è eccessivo, viviamo uno stato di distress. L’eccesso di attivazione, spesso fuori controllo, determina i comportamenti negativi tipici della versione negativa dello stress: stanchezza, tristezza, difficoltà di concentrazione. In vacanza il livello di cortisolo scende. In ferie si cambiano bioritmi, alimentazione, stile di vita. Il cervello coglie le variazioni e riduce l’attivazione dei circuiti dello stress in maniera drastica. Al rientro impiega alcuni giorni, per alcune persone occorrono settimane, a riportare i livelli di cortisolo allo stato pre-partenza. Questo determina la ridotta produttività e mancanza di energia. Lo stress da rientro è conseguenza di un cervello “pigro” nella riattivazione dei circuiti dello stress. Non si è ancora raggiunto il livello di cortisolo connesso all’eu-stress, lo stress positivo necessario per lavorare nella versione migliore di sé.
Il biohacking prevede un’azione shock per riportare i livelli di cortisolo ai livelli pre-ferie, riducendo lo stress da rientro. 5 consigli pratici:
- Doccia gelata. Per le mattina del rientro concludi la doccia con 60 secondi di acqua gelata o in alternativa 30 secondi di immersione del viso in una bacinella gelida. All’inizio è dura, poi ci si fa l’abitudine. Abbassare la temperatura dei mitocondri migliora il ciclo di Krebs, aumentando l’energia a disposizione delle cortecce prefrontali.
- Caffè doppio. Il caffè contiene polifenoli. Sono sostante straordinarie per l’efficienza cerebrale. Una dose doppia di caffeina di primissima mattina è una botta di energia per il cervello. Basta duplicare la più classica delle abitudini di noi italiani, per funzionare cerebralmente meglio alla ripresa post vacanza. Dopo alcuni giorni, meglio riprendere il consumo normale di caffeina.
- Ninna nanna. E’ certa la connessione tra prestazioni cerebrali e qualità/quantità del sonno. Nelle prime settimane post rientro è meglio cercare la massima regolarità nei ritmi sonno-veglia. Alzarsi e andare a dormire alla stessa ora ripristina i cicli circadiani. La regolarità fa “capire al cervello” che le vacanze sono finite, attivando la produzione di cortisolo.
- Meno Blu. Le luci nelle frequenze del blu affaticano il sistema nervoso. L’uso massiccio di personal computer, tablet e smartphone tipico dello smartworking sottopone il cervello a questa fonte di luminosità innaturale. La prima cosa da fare è togliere le frequenze del blu da smartphone e tablet. Esistono app gratuite che installate su pc e schermi riducono le frequenze del blu. Il cervello si affatica meno e resta più lucido se il sistema visivo non è sottoposto a questa lunghezza d’onda.
- Denti con la sinistra. Lavare i denti con la mano sinistra per i destrimani, al contrario per i mancini, è più faticoso. E’ un atto non abituale. Realizzare un’azione atipica è un input forte. Il cervello legge lo strano comportamento implicitamente come “qualcosa è cambiato” ed aumenta la produzione di cortisolo.
Tra pandemia non ancora conclusa ed incertezze economiche all’orizzonte serve rientrare al lavoro alla grande. Le neuroscienze applicate, attraverso il biohacking, aiutano a ridurre lo “stress da rientro”, aumentando il cortisolo necessario al funzionamento mentale.
di redazione digital
29/08/2022