NATURA. TESSUTI. INTRECCI. PERFORMANCE. LA TRIENNALE DESIGN MUSEUM PRESENTA NATURE, UNA MOSTRA AD INGRESSO LIBERO CHE PRESENTA UNICAMENTE, PER LA PRIMA VOLTA, I LAVORI DI THOMAS DE FALCO.
Dopo aver frequentato la Scuola Superiore d’Arte Applicata del Castelo Sforzesco di Milano, l’artista sviluppa una personalissima tecnica e forma d’arte, che presta attenzione a materie semplici, ma rese nuove con un abilissimo lavoro.
Prendete un supporto tessile e iniziate ad avvolgere intorno ad esso altro materiale tessile. Così semplice a dirsi, no? Ma come sappiamo, l’apparenza inganna. De Falco studia per anni la materia tessile, e da vita a molteplici forme con la tecnica del wrapping, questa particolarissima forma d’arte di avvolgere materia tessile, intrecciarla con creatività e abilità non comune fino ad ottenerne forme naturali.
Ciò che guida l’artista è semplicemente la natura. Prendendo una foglia si lascia guidare da essa, ricorre alla trasmutazione in intreccio del filo e congelando ed imprigionando una piccola sfumatura di natura la rende un blocco scultoreo.
NATURE è stata inaugurata ieri, 29 Novembre, con una performance e installazione tessile, Intricacy. L’idea di De Falco è vedere la figura materna come una grande madre-albero, creato con più di 500 metri di materia tessile.
E proprio dall’idea di una madre che accoglie i propri figli si sviluppa la performance vera e propria: i performer, prima distaccati, vanno lentamente ad avvicinarsi, cercando protezione da un bombardamento sociale senza sosta, cercando quell’unione, quella forza che una madre assente non potrebbe dare, ma che con volontà può essere trovato. Dall’abbraccio dei performer partono radici di wrapping a loro collegati, perché è così che De Falco <<da vita e parola alla materia>>.
NATURE vi aspetta al Palazzo della Triennale, da Martedì a Domenica, dalle 10.30 alle 20.30.
Guardiamoci allora intorno, guardiamo la natura, cogliamone la vita. Osserviamo poi le opere di wrapping, osserviamo l’abile intreccio tessile, e cerchiamo di non dimenticare che anche in quei tessuti, che in quest’arte tradizionalmente moderna, scorre un po’ di vita.
di Federica Duani
30/11/2017