free page hit counter

Tra dejà-vù e futuro: la Milano Fashion Week 2025 riscrive le regole dello stile

04 martedì 2025 visualizzazioni:

La Milano Fashion week di febbraio 2025 ha trasformato la capitale della moda in un palcoscenico internazionale, dove tradizione e avanguardia si sono fuse e incontrate sulle passerelle più prestigiose. Tra debutti molto attesi, come Gucci e l’assenza di un direttore creativo “ufficiale”, e celebrazioni importanti come i 100 anni di Fendi e i 30 di Dsquared, la settimana della moda ha regalato uno sguardo esclusivo sulle tendenze dell’autunno/ inverno 2025-2026, confermando Milano come cuore pulsante della moda mondiale. 

Sulle passerelle di Milano, durante la celebrazione di questa Fashion Week 2025, abbiamo vissuto non solo un affascinante tuffo nel passato, ma anche un audace balzo verso il futuro, grazie a stilisti emergenti che sono riusciti a esprimere il proprio estro con inventiva e innovazione.  

Questa settimana ci ha offerto un’elegante commistione di stili, conducendoci dai grandi classici a proposte più sperimentali. Fendi, per celebrare il suo centenario, ha portato in scena una collezione che rendeva omaggio alla lunga storia della maison, con un tributo speciale alla sua fondatrice, Adele Fendi.  

Dsquared, con il suo spettacolo dinamico e coinvolgente per il 30° anniversario, ha intrattenuto il pubblico con un’energia travolgente, proponendo una selezione di look audaci e variegati, dal cowboy al rock, sempre con un tocco di raffinatezza, il tutto arricchito dalla presenza di celebrità internazionali.  

Gucci, in questa delicata fase di transizione priva di un direttore creativo ufficiale, ha esplorato un’ampia gamma di ispirazioni, presentando una collezione che spaziava dalle rivisitazioni delle silhouette vintage a elementi contemporanei, come pellicce e abiti geometrici. I grandi classici, eternamente in tendenza, sono stati reinterpretati attraverso abbinamenti sofisticati con accessori, tra cui spiccavano le borse in pelliccia oversize.  

La Milano Fashion Week ci ha trasportato anche nell’universo “street”: con Diesel abbiamo potuto dare libero sfogo alla creatività, continuando un percorso immersivo nel mondo dell’arte dei graffiti. Una scenografia vibrante, arricchita da gonfiabili e colori vivaci, creava un forte contrasto con una collezione più sobria, dominata da cappotti, denim e tonalità più pacate.  

Dolce&Gabbana ha lasciato il segno, non solo con una collezione streetwear caratterizzata da giacche oversize, pellicce e fantasie animalier immancabili, con trasparenze, pizzi e stivali con fibbie, lo show si è concluso con una selezione di abiti opulenti e scintillanti, una proposta che coniugava due stili agli antipodi, entrambi destinati a vere “Cool Girls”. Il tutto è stato accompagnato da un DJ set di una donna super cool: Victoria De Angelis, che ha fatto ballare l’intera Viale Piave.  

Anche i marchi emergenti hanno saputo distinguersi. Marco Rambaldi, con la sua fantasia, ha presentato una collezione in una location suggestiva: un mercato di fiori. Sulla passerella ha reinterpretato la maglieria, offrendo una visione innovativa ispirata ai “vecchi armadi” per donare nuova vita ai capi.  

A proposito di maglieria, in una delle ultime giornate della settimana della moda è stata presentata la nuova collezione di J. Salinas. Tra gli affreschi del Palazzo Serbelloni, il designer sudamericano ha proposto maglioni oversize, crochet per abiti e pantaloni, utilizzando materiali pregiati come lana e alpaca.  

Sempre in una cornice artistica, al Museo Bagatti Valsecchi, si è svolto il debutto di Galib Gassanoff, fondatore di Institution. Il giovane stilista ha presentato una collezione originale, spaziando da gonne e dettagli d’abito realizzati con lacci di scarpe a maglieria e cappotti oversize dalle spalle strutturate, utilizzando tessiture artigianali.  

Ancora una volta, la Milano Fashion Week si riafferma capace di dettare tendenze future, mantenendo salde le proprie radici.

di Giulia Taidelli

4/03/2025