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Un figlio d’arte al servizio della vera bellezza

21 lunedì 2016 visualizzazioni:

Il “patron” di NG GROUP Giannantonio Negretti, a capo dell’azienda bresciana specializzata in prodotti di bellezza, si racconta attraverso i valori che contraddistinguono la sua attività imprenditoriale: una costante ricerca della qualità che esalta l’eccellenza italiana fra tecnologia ed eleganza. Sottolineando un ideale di bellezza che non è fatta solo di apparenze in precario equilibrio.. ma da qualcosa di più intimo e profondo.

I dettagli, materia sconosciuta per molta gente distratta, sono invece quegli elementi che rappresentano la differenza tra un prodotto di medio livello ed uno di leadership. Lo sa bene Giannantonio Negretti, creatore di NG GROUP Universal, una strategica alleanza fra aziende diverse che possiedono specializzazioni complementari fra loro, tutte contraddistinte da un altissimo livello qualitativo. Un network con uno spiccato profilo internazionale che – nel corso degli anni – ha fatto della ricerca, dello sviluppo e della creazione di soluzioni per la bellezza della mente, dei capelli e del corpo… un’avveniristica bandiera. Nella lunga chiacchierata che abbiamo fatto con lui spicca un’irrefrenabile, sincera passione per il lavoro e, in tempi attuali dove la professionalità non è sempre lo stimolo primario, la cosa risulta ancora più eclatante.

Come nasce questa passione per il mondo della bellezza?

“Io sono il classico “figlio d’arte”: mio padre ha fondato il nostro gruppo ed io in seguito mi sono aggregato, dopo aver terminato gli studi. Mio padre è capitato quasi per caso in questo settore ma è sempre stato appassionato delle mode, delle tendenze. All’inizio cercava un lavoro e poi si è trovato nel mondo della cosmetica e si è appassionato, trovandovi uno spazio dove sfogare la sua creatività” 1

Se dovesse giudicare il suo settore professionale… che parole userebbe?

Direi che lo amo moltissimo! Più che la moda e le varie tendenza, mi è sempre piaciuta molto la caratteristica umana delle persone che popolano questo settore: gente creativa, generosa. Noi abbiamo scelto di specializzarci nel settore tricologico professionale, i prodotti per capelli destinati agli operatori del settore che – per loro natura – devono offrire un servizio di grande pregio. E poi – mi ripeto – c’è la passione e la qualità umana di chi li usa. La possibilità di vedere sorrisi che si accendono nelle clienti – (ndr: il 74% dei consumi è femminile) – rimane un’emozione imperdibile.”

E gli uomini?

“Certo, ci sono anche loro… con i consumi di dentifricio, profumo basic o dopobarba. C’è una parte di cosmesi al maschile che sta crescendo… comunque inferiore rispetto alla popolazione femminile.”

Ng Group dispone di una molteplicità di brand: c’è un marchio che rappresenta il fiore all’occhiello o che – comunque – sta crescendo particolarmente a livello di ricerca?

“Vent’anni fa ho pensato di dedicare a mio padre una linea battezzata Green Light che potesse raccogliere molte nostre eccellenze e darci la possibilità di fare sperimentazioni direttamente sul campo, riuscire a essere ancora più consapevoli e parlare un linguaggio maggiormente simile a quello dei nostri partner che si occupano ogni giorno di distribuire: spesso l’industria e la distribuzione parlano due linguaggi diversi. Per avvicinare questi due mondi abbiamo sviluppato anche una nostra linea e gli abbiamo dato un nome che evoca la vita perchè la parte del sole e della natura crea la sintesi clorofilliana che crea l’ossigeno e quindi la vita. Un progetto di vita, con lo scopo di comprendere i bisogni irrisolti di bellezza e benessere dei consumatori, sforzandoci di soddisfarli.”

Cosa rende maggiormente insoddisfatte le consumatrici?

Le incomprensioni dal parte del parrucchiere. L’atteggiamento consulenziale del professionista nei confronti della cliente è la cosa più importante in assoluto.”

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Donne orientali e donne occidentali a confronto. Mentre la donna orientale usa 5 o 6 prodotti e ha il suo rituale, la donna occidentale cerca l’all-in-one. Si nota questa differenza anche a livello di mercato?

Siamo in un momento di grande confusione, perchè da anni stiamo vivendo un momento che chiamano “crisi” ma che sarebbe più corretto chiamare “mutazione”. C’è molta confusione nell’informazione, nella provenienza, nei rituali. Pur essendo noi degli esseri unici, siamo 7 miliardi di persone con denominatori comuni. La bellezza è un equilibrio interiore che è studiato in oriente da oltre 6mila anni. La differenza tra oriente e occidente è che in oriente hanno studiato per 6 mila anni tutto quello che influenza la bellezza interiore.”

Come giudica la parte occidentale del mondo, da questo punto di vista?

“Direi artificiale sotto ogni aspetto, dominato da una schizofrenia dilagante.”

Voi vendete la maggior parte dei vostri prodotti in America, è corretto? 3

“Si, il nostro mercato di riferimento sono gli Stati Uniti.”

E qual è il prodotto più venduto, il più richiesto?

“Il colore per capelli. Noi italiani possiamo vantare una leadership sulla produzione di colori per capelli come italiani.”

La moda è un elemento di necessità o fa parte del superfluo?

“Sicuramente la tendenza di taglio e colore alla moda è un esigenza. Noi crediamo anche che la vera bellezza e il vero benessere sia – oggi come oggi – molto “sartoriale”, un giusto desiderio di personalizzazione e di differenziazione dalla massa.”

C’è un ritorno al naturale, tono su tono: lei che ne pensa?30

“Sono molti anni che la tendenza è più una forma che una sostanza. Appena una persona inizia a formare la propria personalità, cerca di creare qualcosa che rispecchi la sua individualità. L’abilità del parrucchiere dev’essere quella di non stereotipare il cliente.”

Si parlava prima di professionalità: secondo lei come dev’essere stimolata nei giovani?

“Noi abbiamo un lab specifico, creato insieme a una struttura accreditata di Brescia che si chiama Educo, prendiamo i ragazzi da 13 anni perchè siamo accreditati per poterli accogliere. Possiamo prenderli con noi a 13 o 15, se decidono prima di fare due anni al liceo o in un istituto tecnico. Grazie a questa partnership che abbiamo con questo centro di formazione, adesso c’è questo village del benessere dove attualmente ci sono già oltre 200 ragazzi, in tutto 400 in due sedi. All’interno di questa cittadella abbiamo varie specialità, dall’estetica all’acconciatura, al make up e gli operatori della vendita. È veramente una cosa bellissima.”

E una volta terminato il percorso nel lab?9

Dal secondo anno già noi li collochiamo nei tirocini. Abbiamo già 200 aziende e saloni convenzionati nella nostra città, per cui li collochiamo e quasi sempre se li tengono. Abbiamo una percentuale di non impiegati tendente a zero!”

 

Mentre nel mondo si accrescono le tensioni politiche e sociali, come si può parlare di bellezza?

“Noi abbiamo fatto anche affari nei paesi in guerra, notando che anche fra

devastazione e lacrime, il mercato della bellezza prospera ancora di più, perchè esiste più che mai una necessità di curarsi e far crescere l’autostima. Può apparire un paradosso… ma è la realtà.”

E’ facile per un’azienda affermare un impegno nel volontariato, però il fatto che voi pensiate al futuro e soprattutto alla formazione è una cosa davvero lodevole.

Grazie, ci tengo a sottolineare che noi destiniamo il 100% al bambino, 1 euro preso 1 euro dato!”

 

La raccolta di questi fondi avviene con la vendita dei prodotti? 5

“Noi utilizziamo i nostri risparmi, non facciamo tanto un’azione di marketing. Per il futuro vogliamo fare scegliere un centinaio di scuole di formazione e aggregarle a vari tipi di progetti.”

 

Riesce a sintetizzare il suo personale concetto di bellezza in una parola?

“Sì… consapevolezza. La parte più ignorata è l’anima. Quando tu stai bene, vuol dire che sei in grado di comprendere e collocare quello che stai vivendo e automaticamente hai una visione obiettiva. Quando una persona è veramente pronta a dare, anche in condizioni di stress, ai miei occhi appare veramente bella, perché è riuscita ad evadere dalla gabbia più grande che ci racchiude tutti: l’ego.”

Le fotografie sono state scattate durante il #dentroefuoriFiera Cosmoprof di Bologna

Di Ludovica Bonini